Calcio - Ultimi Romantici
Il primo bacio
Il primo gol in carriera è un po’ come il primo bacio, non si scorda mai. Momenti che rimangono sempre impressi nella mente, perché anche a distanza di anni quello è il momento che non si dimentica, specialmente se parliamo di un campione che di reti, ne ha messe a segno un bel po’. Che David Beckham non fosse un giocatore come gli altri lo si era intuito sin da subito, specialmente dopo quel 17 Agosto 1996.
Nel Sud di Londra
Nel Sud di Londra, in quel di Selhurst Park va in scena una sfida romantica che mette di fronte i londinesi del Wimbledon e il Manchester United. I padroni di casa giocheranno provvisoriamente nello stadio dei rivali del Crystal Palace, aspettando di ritrovare una nuova collocazione dopo l’allontanamento dal Plough Lane.
In ogni ordine di posto
Stadio esaurito in ogni ordine di posto per ammirare i Campioni di Inghilterra in carica, i Red Devils di Sir Alex Ferguson sono la squadra da battere e il piccolo Wimbledon, che nella stagione precedente si è guadagnato una salvezza insperata, vuole tentare l’impresa e battere il grande United.
Paul Scholes e Ryan Giggs
Era il Manchester Unted di Eric Cantona, ma che iniziava a mettere in mostra i primi giovani talenti di fine anni novanta, su tutti il giovanissimo ragazzo dai capelli rossi Paul Scholes e il centrocampista irlandese Ryan Giggs, che in futuro diverranno due icone del club e due dei giocatori più forti del mondo.
Manchester United in vantaggio
La partita iniziò subito in salita per il Wimbledon che al minuto venticinque capitolarono per la prima volt nel match. Come da copione gli ospiti sbloccarono il punteggio con il solito Cantona che non mancava mai all’appuntamento con il pallone. Pubblico di Selhurst Park letteralmente gelato e Dons colpiti proprio ne momento in cui stavano cerando di alzare la pressione per creare quache grattacapo alla difesa avversaria.
Sul velluto
Il Wimbledon andò in confusione non riuscendo a reagire e la formazione allenata da Ferguson tentò di far calare il sipario sul match, ma la prima frazione terminò sul punteggio di 0-1.
Nella ripresa Dennis Irwin legittimò il vantaggio dei Red Devils mettendo di fatto al sicuro il risultato al minuto cinquantotto. Partita che andò secondo i pronostici, padroni di casa in difficoltà e ospiti che giocavano sul velluto.
Un centimetro
I 25mila di Selhurst Park sembravano aver perso le speranze e un’eventuale rimonta dei Dons sembrava molto più che un miraggio. Il Wimbledon provò a tessere trame di gioco cercando di trovare un pertugio nella difesa avversaria, ma la roccioso retroguardia dello United non concesse nemmeno un centimetro.
Minuti di recupero
Il 2-0 dei Red Devils aveva di fatto chiuso i giochi e negli ultimi minuti gli ospiti badarono a mantenere il possesso palla giocando in orizzontale. Il direttore di gara, il Signor David Elleray, concesse un paio di minuti di recupero e lentamente lo
Stadio iniziava a svuotarsi.
David Beckham
Brian McClair trovò ancora forze ed energie per imbastire l’ultima azione d’attacco e rendere ancor più pensate il passivo per i Dons. Il giocatore dello United cercò di resistere alla marcature arcigna di Efan Ekoku e scaricò la palla sui piedi di un giovanissimo centrocampista dai capelli biondi. David Beckham, con il numero 10 sulle spalle, avanzò palla al piede e alzò la testa per vedere se c’era qualche compagno da servire, i Dons erano tutti arroccati in difesa e il portiere Neil Sullivan era fuori dai pali.
Beckham ci pensò, alzò la testa e in quel momento la mente gli disse cosa fare. Appena prima di superare la linea di centrocampo David colpì la sfera con il destro, parabola arcuata con la palla che viaggiò velocissima e incredibilmente terminò la propria corsa sotto la traversa e oltre la linea di porta. Un tiro da cinquanta metri che fece impazzire lo stadio. Il giovane Beckham esultò in maniera composta ma allargando le braccia, quasi a dire che da quel giorno i Manchester United aveva trovato un Campione.
