Il pellicciotto
Roma è sempre stata una piazza difficile per qualsiasi giocatore ma Antonio Cassano, forse, non poteva sapere che Madrid non perdona. Nel gennaio del 2006, dopo una trattativa estenuante, il talento di Bari vecchia salutò i giallorossi per sbarcare al Real Madrid. Il 23enne si presentò alla conferenza stampa di presentazione con un pellicciotto che fece già scalpore.
La nutella
Il personaggio era eclettico e faceva sempre notizia ma la stampa spagnola non perdonò a Cassano praticamente nulla. Il soprannome di “El Gordito“, tradotto letteralmente “Il Grassottello” gli fu affibbiato per la forma fisica non proprio smagliante e i chili di nutella che Fantantonio si gustava dopo gli allenamenti, ma quello fu solo l’inizio.

L’arrivo di Fabio Capello
L’attaccante barese fece una gran fatica per rimettersi in forma e con l’arrivo sulla panchina dei blancos di Fabio Capello le cose migliorarono. Cassano rientrò nei ranghi e ritrovò una forma accettabile guadagnandosi anche la convocazione nella nazionale di Roberto Donadoni. Ma alcuni lati del carattere ogni tanto riemergevano e il mattacchione che era in lui prendeva il sopravvento sul professionista.

L’orecchino
Come ha raccontato l’ex compagno di squadra ai tempi del Real, Gonzalo Higuain, ci fu un epsiodio in particolare che fece adirare parecchio Fabio Capello: “Durante un allenamento ad Antonio è caduto un orecchino a terra: ha fermato l’allenamento per cercarlo. Allora Capello s’è arrabbiato ci ha mandato a correre”. Il barese prese una pallonata da Roberto Carlos e perse il prezioso orecchino del valore di 100mila euro, così pensò bene di fermare l’allenamente e chiedere ai compagni di aiutarlo a ritrovare il prezioso cimelio. Una delle tante cassanate che hanno sancito la fine della carriera al Real di Antonio Cassano.