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19 gennaio 2016
Il 19 gennaio 2016 allo Stadio San Paolo di Napoli andò in scena la partita valevole per i Quarti di Finale della Coppa Italia che mise di scena il Napoli allenato da Maurizio Sarri e l’Inter di Roberto Mancini.
Inter in vantaggio
Partita tesa, vibrante e combattuto per l’arco dei novanta minuti di gara in cui la spuntarono i nerazzurri: Risultato in bilico fino a quindici minuti dalla fine quando Stevan Jovetic gonfiò la rete con un gol dei suoi portando l’Inter in vantaggio. Match ancora più acceso con continui capovolgimenti e il Napoli alla caccia del gol del pareggio.
Espulsione di Dries Mertens
Eccesso di nervosismo per Dries Mertens espulso all’88’. Polemiche in panchina con l’allenatore dei partenopei particolarmente inviperito con il quarto uomo. La rete di Adem Ljaijc chiuse definitivamente la sfida nei minuti di recupero.
Davanti alle telecamere
Il recupero troppo corposo però aveva scatenato le ire di Mancini, tenuto a bada a fatica dal suo staff tecnico. Il post-partita aveva lasciato strascichi che i due contendenti avevano poi portato davanti alle telecamere.
La rabbia di Roberto Mancini
Il Mancio arrivò ai microfoni per la classica intervista e si scatenò contro il collega: “Sarri è un razzista e uomini come lui non possono stare nel calcio. Ha usato parole razziste, io mi sono alzato per chiedere al quarto uomo come mai 5 minuti di recupero. E lui ha iniziato a inveire contro di me urlando frocio e finocchio, io sono orgoglioso di esserlo se lui è un uomo. Ma le persone così non possono stare nel calcio sennò non migliorerà mai. 60 anni, si deve vergognare. Il quarto uomo era lì, ha sentito, non ha detto niente”.
La risposta di Sarri
Il tecnico del Napoli non negò di aver insultato Mancini ma rispose a tono all’allenatore dell’Inter, sempre davanti alle telecamere: “Ero nervoso per l’espulsione a Mertens. Sono cose che in campo succedono e devono finire lì. Sono andato a chiedergli subito scusa negli spogliatoi e ora mi aspetto che anche lui faccia lo stesso. Può darsi io l’abbia offeso, ma secondo me sono cose che devono rimanere in campo”.
