Da “Il bambino è bravo” a “Santon è di troppo”. Il calcio a volte è strano, è pieno di grandi storie d’amore e grandi ritorni, incroci del destino e di pupilli che possono dare una svolta alla propria carriera ritrovando i propri mentori. Non è il caso di Davide Santon nei confronti di Josè Mourinho, l’uomo che lo aveva lanciato nel grande calcio e che all’inizio di questa stagione aveva ritrovato alla Roma.
É infatti di dominio pubblico come il duttile terzino giallorosso sia letteralmente sparito dai radar e, nonostante le offerte ricevute soprattutto dall’estero, continui a rifiutare ogni proposta e rischia di rimanere un separato in casa nell’ambiente di Trigoria. Zero minuti in campo in questa stagione e un contratto in scadenza a giugno, che probabilmente sarà il mese dell’epilogo della sua avventura con i giallorossi, la quale apparentemente con l’arrivo dello Special One sembrava prospettarsi completamente diversa.
Si erano tanto amati
La storia di Santon e Mourinho ha inizio nel lontano 2009, quando il mago di Setubal, alla prima stagione sulla panchina dell’Inter lo lanciò nella mischia, appena diciottenne, in Serie A dal primo minuto contro la Sampdoria. Quella contro i blucerchiati fu la prima di 16 presenze in campionato, per un giovane che all’occhio di tutti sembrava avesse la stoffa del predestinato, e sul quale Mou riponeva grandi speranze e affetto.
La sfida con Cristiano Ronaldo
Il giorno della svolta è il 24 febbraio 2009, l’esordio negli ottavi di finale di Champions League per un ragazzino che si ritrova ad affrontare una squadra come il Manchester United di Alex Ferguson in uno stadio Giuseppe Meazza con il tutto esaurito. Sulla sua fascia non un avversario qualsiasi, ma un CR7, fresco pallone d’oro che venne annullato e fronteggiato con destrezza da un diciottenne che a fine partita andrà pure ad abbracciare e fare i complimenti.
Quell’anno la UEFA lo inserirà tra i dieci giovani più promettenti del panorama europeo ma le belle speranze da lì a poco faranno i conti con la realtà.
Il Triplete e i problemi fisici
Nella stagione successiva troverà meno spazio e soprattutto in un match con la nazionale Under-21 comincerà il suo triste calvario con gli infortuni e in particolare le ginocchia, che spesso lo hanno tradito fino ad oggi. Da una lesione al menisco ai perenni problemi di cartilagine che lo accompagnano e rendono complicato da sempre qualsiasi trasferimento e ne hanno condizionato la carriera. Alla fine nel 2010 vincerà lo storico Triplete ma il suo rendimento non sarà più lo stesso e si trasferirà prima al Cesena, poi al Newcastle, per poi fare ritorno alla base nerazzurra, senza destare particolari sussulti e con lo spazio spesso ridotto.
La curiosità alla Roma
Nell’estate 2018 si trasferisce alla Roma insieme ad un giovanissimo Nicolò Zaniolo, che oggi è un punto di riferimento per la piazza della Capitale, nello scambio che porterà il Ninja Radja Nainggolan a fare il percorso inverso per approdare a Milano. In tre anni un’esperienza fino ad oggi di 42 presenze, ma senza riuscire a ritagliarsi realmente un ruolo da vero protagonista, che nemmeno il suo caro Josè Mourinho è riuscito a garantirgli.
Davide Santon e gli scherzi del destino, una carriera che a soli 30 anni rischia di essere ricordata solo per una grande serata.