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L’ultimo assolo del Maestro Goran Pandev è una sinfonia al calcio

Passerella per Goran Pandev - Photo by Sky Sport

Sessantanovesimo minuto

Al sessantanovesimo minuto di Macedonia-Olanda Tihomir Kostadinov entra in campo e sin qui tutto normale, se non fosse che l’uomo che sta per uscire è il signor Goran Pandev. Ultima partita in nazionale macedone per l’uomo che ha regalato alla Macedonia del Nord la gioia della prima volta all’Europeo con quel gol nelle qualificazioni gol contro la Georgia.

 

Una vita fa

Una vita fa l’esordio con la maglia del suo paese, da 6 Giugno 2001 ne sono cambiate di cose e Goran ha indossato la casacca macedone per 122 volte timbrando il cartellino per ben 37 volte.

Il palcoscenico

L’addio alla Macedonia e forse anche al calcio arriva in uno stadio speciale, sul palcoscenico affascinante e unico della Cruijff Arena di Amsterdam dove raccoglie l’applauso di tutti, compagni e avversari compresi. Capitano, primo n assoluto per reti realizzate e presenze collezionate, uomo simbolo e giocatore unico nella storia della Macedonia.

Uno dei più apprezzati

Una carriera sfavillante, pregna di successi e soddisfazioni che ne hanno fatto uno dei giocatori più vincenti anche a livello più apprezzati anche a livello europeo.

Triplete

Giocatore silenzioso, taciturno, che lontano dalle luci della ribalta continua a rubare la scena ai grandi. Goran, sotto i riflettori, ci è stato e e lo ha fatto alla grande. Il Triplete con l’Inter, il gol nella finale del Mondiale per Club sono solo alcuni esempi di come l’attaccante macedone sia entrato nell’Olimpo dei grandi.

Pandev esulta con la maglia dell’Inter – Photo by FcInter1908

Foglia morta

La consacrazione in maglia nerazzurra arrivò dopo quasi 50 gol con la casacca biancoceleste della Lazio, con cui Goran illuminò e deliziò la platea romana a suon di reti. Mourinho capì subito che Goran era il giusto interprete per quel ruolo da mezzapunta, che segnava e faceva segnare. La punizione a foglia morta nel derby contro il Milan, è probabilmente la marcatura più bella con la maglia del club meneghino.

Pandev con la maglia della Lazio – Photo by Sky Sport

Belasica

La carriera di Pandev decollò all’età di sedici anni nel Belasica, squadra della sua città. Dopo appena dodici mesi fu proprio l’Inter a volerlo fortemente e nell’estate del 2001 Goran sbarcò in Italia per una cifra vicina ai 300mila euro. L’esperienza con la primavera interista alzò l’asticella ma Pandev non riuscì a trovare un pertugio per entrare in prima squadra e il club decise di mandarlo in prestito allo Spezia. Dalla Liguria alle Marche e Goran approdò all’Ancona, club con il quale esordì in Serie A il 2 Novembre 2003 in una sfida contro il Siena.

Delio Rossi

L’obiettivo del macedone però è sempre quello di tornare all’Inter e ritagliarsi anche un piccolo spazio tra i campioni. Il sogno si spegne proprio quando dalle parti di Appiano si erano quasi convinti che Goran potesse completare il reparto avanzato interista. Il club a tinte nerazzurre però fece marcia indietro e, nell’ambito dell’affare che portò Dejan Stanković all’Inter, Pandev fu ceduto alla Lazio. A Roma trovò un ambiente ospitale e un allenatore che credeva in lui, Delio Rossi plasmò l’attaccante macedone esaltandone tutte le qualità possibili. Fu proprio lo stesso Pandev in un’intervista di qualche tempo fa a ricordare con parole d’affetto il suo ex allenatore: “Per quanto io ho fatto alla Lazio devo sicuramente ringraziare Delio Rossi. Con lui sono cresciuto sia come uomo, sia come giocatore”.

Welcome back

L’avventura nella capitale terminò in una fredda mattina d’inverno, era il 4 Gennaio 2010 quando Goran, dopo quasi dieci anni tornò all’Inter, club che aveva creduto in lui sin da subito ma che non lo aveva mai fatto esordire in prima squadre. Sotto le sapienti mani di Josè Mourinho Goran si consacrò a simbolo dell’Inter che vinse tutto, sfiorando anche la rete nella finalissima di Champions League.

Pandev esulta con la maglia dell’Inter – Photo by FcInter1908

All’ombra del Vesuvio

Il bomber giramondo salutò Milano e la sua nebbia per accasarsi all’ombra del Vesuvio e godere del sole di Napoli, così il 26 Agosto del 2011 Goran accettò l’offerta di indossare la numero 29 del club azzurro.

Solo applausi

 

La brevissima avventura al Galatasaray è solo il preludio all’ultimo esperienza in Serie A, con la maglia del Genoa con cui Pandev gioca segna e riceve applausi, e trova anche il tempo per qualificare la sua Macedonia alla fase finale di un Europeo. Solo applausi.

Ed eccoci ancora qua, a celebrare le gesta dell’attaccante macedone che proprio contro il Napoli, nell’anticipo serale di sabato, ha punito la sua ex squadra con una doppietta. Con la cura Ballardini il Genoa sembra una squadra nuova, e il buon vecchio Goran non manca mai all’appuntamento col il gol.

La difesa ballerina di Gattuso lascia campo a Badelj che imbuca Pandev, il macedone si presenta davanti all’estremo difensore a cui non lascia scampo, minuto 11. Al 26’ ancora l’attaccante genoano protagonista, con il repertorio della casa, controllo e tiro preciso, con la sfera che lambisce il palo e termina la propria corsa in fondo al sacco.

Passerella per Goran Pandev – Photo by Sky Sport

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