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Éric Cantona e qual famoso calcio al tifoso Matthew Simmons

Eric Cantona e il calcio a Selhurst Park - Photo by Calciomercato.com

Premier League 1994/1995

 

25 Gennaio 1995: tenete bene a mente questa data perché dopo questo giorno niente sarà più come prima. La stagione di Premier League 1994/1995 si preannuncia infuocata, con le favorite Manchester United e Blackburn Rovers che scalpitano. Nonostante i pronostici l’inizio del campionato registra il dominio inaspettato del Newcastle allenato Kevin Keegan. La prima parte di stagione i Red Devils di Sir Alex Ferguson e i Rovers di Sir Kenny Dalglish si danno battaglia cercando di tenere il passo dei Magpies, il terzo incomodo si chiama Nottingham Forest, squadra neo-promossa ma che sembra voler dare filo da torcere a tutti. Verso la fine dell’anno solare il Newcastle sembra mollare la presa e come da previsioni, Blackburn e Man United cercano di  approfittano. I Red Devils vincono un epico derby contro i cugini del City e si presentano a Selhurst Park (casa del Crystal Palace) per conquistare i tre punti.

 

 

 

La marcatura stretta di Richard Shaw

 

 

I Diavoli Rossi davanti si affidano al solito Éric Cantona che però non ha vita facile, infatti il difensore inglese Richard Shaw gli resta incollato per tutto il primo tempo, riservando all’attaccante francese un trattamento poco urbano. I due si stuzzicano e non se le mandano a dire, con contatti e contrasti ravvicinati che alzano la tensione.

 

A fine primo tempo Cantona corre dall’arbitro per lamentare il fatto che il suo diretto marcatore Shaw non sia ancora stato nemmeno ammonito, l’arbitro Alan Wilkie non vuole sentire ragioni. Nella ripresa il copione non cambia e la marcatura di Shaw diventa sempre più arcigna, forse troppo. Volano colpi proibiti tra cui uno di troppo, Cantona innervosito tira un calcio al difensore e il direttore di gara gli sventola in faccia il cartellino rosso. Il Selhurst Park è una pentola a pressione, Éric Cantona lascia la squadra in dieci uomini e si avvia verso il tunnel degli spogliatoi, ma ad un tratto accade l’imponderabile. L’attaccate francese improvvisamente, prende la rincorsa e colpisce con un calcio un tifoso del Crystal Palace, si tratta del ventenne Matthew Simmons. Dopo il calcio volante Cantona si rialza e tenta anche di sferrare un pugno al tifoso, ma il pronto intervento dei compagni di squadra evita che la situazione degeneri del tutto.

25 Gennaio 1995 Selhurst Park, Crystal Palace – Photo by Indipendent.co.uk

 

Acqua da tutte le parti

 

Simmons racconta la sua versione sostenendo di aver solo preso in giro Cantona dicendogli che avrebbe fatto la doccia prima del previsto ma secondo altre voci le parole del tifoso fanno acqua da tutte le parti. Simmons infatti avrebbe insultato Cantona con offese razziste urlando all’indirizzo del giocatore «Tornatene a fanculo in Francia, bastardo di un francese».

 

Matthew Simmons era militante del Fronte Nazionale Britannico (partito di estrema destra molto attivo in Gran Bretagna tra gli anni Settanta ed Ottanta). Il “tifoso” venne successivamente processato e condannato a fare sette giorni di carcere. In quanto a Cantona viene sospeso con effetto immediato dal Manchester United, che aggiunge anche una bella multa pari a ventimila sterline. La Federazione inglese non fa sconti e usa il pugno di ferro squalificando il giocatore per nove mesi e con altre diecimila sterline di multa. Per quanto concerne la giustizia ordinaria, Cantona vince il processo in appello e riesce a convertire la pena commutata, da due settimane di detenzione in 120 ore di servizi sociali.

 

Eric Canton a a Selhurst Park (25 gennaio 1995) – Photo by Flashbak

 

Le parole di Éric Cantona

 

In un’intervista successiva, Cantona chiarirà la sua reale posizione sull’accaduto: «La gente ti dice cose del genere un milione di volte, e un giorno, improvvisamente, tu non le accetti più. Perché? Non si tratta di quelle parole in particolare. Si tratta di una sensazione che provi in quel momento. Reagisci in un giorno preciso, ma le parole sono le stesse che hai sentito milioni di volte, e quindi è impossibile prevedere quando uno possa reagire».

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