“Quando penso a Maradona, mi vengono ancora i brividi. L’esperienza più bella che ho avuto risale ai miei 18 anni. Ero all’Empoli e fui convocato da mister Salvemini per la trasferta di Napoli. Mi impressionò Maradona per 3-4 cose. Quando ci incontrò, ci ha salutato e ci ha stretto la mano con una cordialità impressionante, io avevo 18 anni, ero un ragazzino, era quasi il contrario. Quello che vedo oggi dai giovani che fanno fatica anche a dirti buongiorno. È una cosa che mi ha fatto enormemente piacere per ché lui è un esempio in questo senso.
E poi quando sono entrato dentro lo stadio. Quando cantavano Diego, tremava la panchina, nel vero senso della parola. Ancora da brividi. Di lui ho ricordi indelebili e a Natale mandava la cartolina d’auguri di Natale a tutti i calciatori e io ce l’ho ancora conservata. Far capire la signorilità e l’umiltà di un calciatore stratosferico.”
Eusebio Di Francesco