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La doppia faccia di Joao Mario: dall’Europeo 2016 alla Serie A

10 Luglio 2016

Il 10 Luglio 2016 la Francia si veste a vesta e lo Stade de France di Saint-Denis ribolle come una pentola a pressione, esaurito in ogni ordine di posto. Giocarsi la finale dell’Europeo tra le mura amiche è sempre un’emozione particolare, il cuore batte a mille e le gambe tremano. Ma la Francia che ha tutti i favori del pronostico è sicura di poter portare a casa la pagnotta, sovrastare il Portogallo e regalare una nottata di festa alla nazione intera.

Per la prima volta nella storia

Come dice la storia i lusitani si impongono per 1-0 con la rete di Eder nei tempi supplementari che regala ai portoghesi che per la prima volta nello loro storia si proclamano Campioni d’Europa.

Joao Mario – Photo by calciomercato.com

 

La vetrina perfetta

Il Portogallo è una squadra vera, concreta, cinica che regala lampi di classe pura. Su tutti spicca il numero 10, classico giocatore di qualità che esalta la platea e dribbla avversari come birilli. Joao Mario danza sul campo, con la palla tra i piedi è una meraviglia e l’Europeo è la vetrina perfetta per mettersi in mostra.

L’offerta giusta

I club europei lo cercano, lo vogliono, sondano il terreno ma lo Sporting Lisbona spara alto. Il numero 10 è un gioiello prezioso, per certi versi un scommessa ad occhi chiusi e dall’Italia arriva un’offerta che fa vacillare il club con sede a Lisbona.

Inter

L’Inter è la squadra più lesta, infatti i nerazzurri piombano sul giocatore e alzano l’asticella mettendo sul piatto ben 45 milioni di euro. Lo Sporting Lisbona, dopo qualche giorno di riflessione, accetta ma non fa sconti e l’Inter si convince che Joao Mario valga il terzo investimento più oneroso nella storia del club.

Joao Mario all’Inter – Photo by Inter.it

L’involuzione

Il resto è storia recente. Joao Mario impressiona nelle prime partite dove diventa il faro del centrocampo interista, ma partita dopo partita manca di continuità, l’entusiasmo si spegne e le prestazioni del portoghese non sono più quelle viste all’Europeo. La delusione è tanta, Joao Mario non è più in sintonia con lo spogliatoio e la Serie A non è più l’isola felice. Il gioiello prezioso diverrà quasi un peso, con un ingaggio troppo alto per rimanere in panchina a San Siro. L’avventura al West Ham sarà un’altra breve parentesi, deludente, ma questa è un’altra storia.

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