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TOP 11 BIDONI MILAN (I PARTE)

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JENS LEHMANN 

Il portierone tedesco arrivato al Milan nell’estate del 1998, viene soltanto ricordato per le grandi “papere” in un Milan – Fiorentina in cui venne impiegato da titolare. Farà solo 5 presenze in Italia per poi fare ritorno in Germania, a gennaio dello stesso anno, di fretta e furia al Borussia Dortmund.

LEANDRO GRIMI

Arrivato al Milan nel 2007 con grandi aspettative, all’aeroporto di Malpensa, ai giornalisti presenti dichiarò, con coraggio, di essere il nuovo “Maldini”. Ovviamente del capitano rossonero non aveva nemmeno le scarpe. Le sue presenze con il Milan furono soltanto tre prima di essere girato in prestito, al Siena, nel gennaio dello stesso anno. Non farà mai più ritorno in rossonero e di Maldini conserverà forse solo qualche foto in allenamento e niente più.

MICHAEL REIZGER

Giovane talento dell’Ajax, si trasferì al Milan nella stagione 1996-1997. Chiamato a sostituire Panucci, nel frattempo passato al Real Madrid, del buon terzino visto in Olanda sparirono molto presto le tracce. Dopo le poche e anonime prestazioni in Serie A, dieci presenze totali, viene ceduto molto presto al Barcellona dove invece ritroverà il suo talento.

FABRICIO COLOCCINI

Prelevato per  15 miliardi, non ancora maggiorenne, dal Boca Juniors, era visto come uno dei più importanti talenti del calcio argentino. Ma nonostante le ottime premesse, per il Milan non venne mai ritenuto pronto,  poiché di fatto non giocherà. Tanti furono i prestiti, per farsi le “ossa”: dal San Lorenzo all’Alaves, dall’Atletico Madrid al Villarreal, finché nel 2004 ritorna nuovamente in rossonero per restarci. Ma Carlo Ancelotti, non lo vede affatto e gli concede soltanto cinque presenze in tutto, prima di rispedirlo, definitivamente al Deportivo La Corunha come un qualsiasi “pacco” postale.

WINSTONE BOGARDE

Un vero paracarro arrivato nel pacchetto degli olandesi scelti da Galliani nel 1997 a parametro zero. Difensore dal gran fisico, tuttavia, si rivelò subito lento e impacciato, incredibile il “bellissimo” retropassaggio ad Udine, con il quale consegnò, di fatto, la palla sui piedi di Oliver Bierhoff (allora in bianconero), permettendogli di siglare così il gol della vittoria per l’Udinese (2-1). Dopo quell’episodio non vide mai più il campo e venne ceduto frettolosamente già nel mercato di gennaio al Barcellona senza nessun rimpianto.

FERNANDO REDONDO

Fortissimo mediano che ha incantato con la maglia del Real Madrid, nel 2000 convinse il Milan a investire su di lui ben 35 miliardi a 31 anni. Purtroppo, i tanti infortuni non gli permetteranno mai di giocare con continuità e le sue presenze saranno soltanto 16 in quattro anni, un vero peccato.

UMIT DAVALA’

Fatih Terim, tecnico del Milan, lo volle ingaggiare nel 2001 perché suo uomo di fiducia sulla fascia destra. Così Galliani si convinse ad investire su di lui cinque milioni di euro, peccato però che Terim fu sollevato dall’incarico solo dopo qualche mese dal suo arrivo infatti, con Ancelotti, non giocò praticamente mai. Lascerà il Milan, un anno dopo, inserito in uno scambio con Dario Simic dell’Inter.

YOAN GOURCUFF

Dopo uno splendido torneo giocato con l’under 19 francese, nell’estate del 2006 fu acquistato dal Milan che lo prelevó dal Rennes, per 3 milioni di euro. Conosciuto nel suo paese come “Le petit Zidane”, il “piccolo Zidane”, nel Milan doveva essere invece l’erede designato di Kakà per il futuro. Nonostante le grandi aspettative, Ancelotti gli da poca fiducia poiché chiuso da Seedorf, Pirlo e appunto Kakà. Accusato di scarsa personalità non riuscirà mai a sbocciare veramente in rossonero tanto da essere ceduto, dopo 53 presenze, in Francia, al Bordeaux con tanti cari saluti al piccolo “Zizou”.

GIANLUIGI LENTINI

Grande talento del Torino finalista di Coppa Uefa, il Milan forte delle sue grandi giocate nell’estate del 92 decide di investire su di lui la cifra record di ben 18.5 miliardi di lire, pur di assicurarselo a tutti i costi, provocando anche una sorta di sommossa popolare tra i tifosi granata che si opposero fermamente alla sua cessione. Dopo una prima buona stagione, in rossonero in seguito sarà solo un flop clamoroso. Vittima di un bruttissimo incidente stradale, si narra mentre stava per raggiungere la moglie di Totò Schillaci per una notte di passione, da lì in poi non riuscì quasi mai più a riprendersi del tutto e in rossonero passerà altre due stagioni avare di soddisfazioni, tra dissidi con l’allenatore e tantissime panchine. Praticamente del grande talento ammirato a Torino, al Milan non si vede quasi mai nulla e dopo 4 stagioni fatte più di più bassi che di alti lascerà i rossoneri con tantissimi rimpianti per ciò che poteva essere e che non è mai stato. 

CRISTOPHE DUGARRY

Nel 96’ lui e Zidane, al Bordeaux, eliminarono il Milan dalla Coppa Uefa. L’anno seguente Galliani può scegliere tra Dugarry e Zidane alla fine si accorda con il primo e fu un flop clamoroso. Arrivato per nove miliardi, il francese non lascerà mai il segno con poche presenze e tanti soldi sprecati.

JAVI MORENO

Dopo una grande stagione nel 2000 con il Deportivo Alavés, il Milan decise di puntare forte su di lui con un investimento, nel 2001, di ben 30 miliardi di lire. L’attaccante sarà un fiasco clamoroso, infatti, farà solo sedici presenze in maglia rossonera condite da due gol, ragion per cui dopo solo una stagione lascerà il Milan per ritornare in Spagna

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“Non è stato facile a ottobre 2021 e non è stato facile ora. In campo cerchi di non farti distrarre da nulla, cerchi di dare il massimo”

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“Se avesse voglia di venire qua lo andrei a prendere io in bicicletta”.