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L’ultima volta

Driiin, può scendere Andrea?

– Ao a Fra tutto bene a scuola?

– si tutto ok, oggi ce stanno pure quelli della piazza, se famo un triangolare.

E giù come tutti i giorni, da anni, 5,6,7 ore filate a giocare sull’asfalto cocente, protagonista inconsapevole di ginocchia sbucciate, mercuro cromo e ovatta appiccicata come a strappare la pelle.

I visi erano felici, bruciati dal sole, la forza era tanta e la fatica era una parola sconosciuta; ci si doveva solo inventare il gioco da fare col pallone in base a quanti si era: una tedesca, un 2 contro 2, ma anche un 4 contro 5 andava bene lo stesso se mancava un amico; la vita era tutta lì; esistevano altri passatempi, qualcuno aveva già conosciuto l’amore ma era un caso raro, unico.

Si aveva voglia di giocare, giocare e giocare; si litigava anche, spesso, ma allo strillo di una madre di uno dei protagonisti che lo richiamava a casa per la cena si tornava tutti amici, si cercava di rallentare il tempo e godersi gli ultimi minuti insieme da Amici nuovamente…

…Me la ricorderò per sempre quella volta in cui ci dicemmo: a domani regà!

E invece quel domani non arrivò; io mi trasferii con la mia famiglia in provincia, il mio amico partì per una vacanza nel paese dei nonni quell’estate, si erano man mano create delle comitive diverse e gli amori si facevano insistenti; qualcuno doveva pensare ai compiti per le vacanze e qualcuno a delle piccole beghe con la legge.

Nessuno di noi poteva sapere, che quell’ultimo: A Marioo vié a casa che è pronto! Daje regà a domani! … sarebbe stato l’ultimo

Andrea De Baggis

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