8 Maggio 2011
Il Derby della Lanterna
Il Genoa di Ballardini
Il Genoa si presenta all’appuntamento con una classifica discreta, corretta e resa accettabile da quella vecchia volpe di Davide Ballardini, subentrato a stagione in corso a Gian Piero Gasperini, che da tempo aveva perso le redini dello spogliatoio. Il Grifone si è guadagnato quella che in gergo viene chiamata una salvezza tranquilla, stagione tutto sommato positiva e Serie A salva.
La Sampdoria di Cavasin
La Sampdoria vie invece una situazione grottesca, ai confini della realtà. La Doria aveva iniziato la stagione con un piede e mezzo in Champions League, con quel maledetto preliminare perso contro i tedeschi del Werder Brema proprio all’ultimo respiro. Inizio d’annata disastroso, ne aveva fatto le spese Domenico Di Carlo, allenatore generoso che in corso d’opera aveva lasciato la panchina all’esperto Alberto Cavasin, chiamato al miracolo salvezza a dieci partite dal termine del campionato.
Gli spettri della Serie B
I rossoblu hanno la grande occasione di spingere verso la Serie B i blucerchiati, le due tifoserie sono in fermento e la stampa carica la partita con notizie e ipotesi che vorrebbero una combine tra i due club, una sorta di accordo sottobanco che alla fine dei novanta minuti dovrebbe scaturire in un pareggio. Un punto a testa per non far male a nessuno.
Marassi esplode
Quello che succede in campo sembra invece smentire categoricamente le voci di un presunto accordo sul risultato, Antonio Floro Flores proprio allo scadere della prima frazione fa impazzire la gradinata di Marassi. Milanetto dalla bandierina: l’argentino Palacio tocca la palla quanto basta per mandare fuori causa mezza difesa doriana, Floro Flores da due passi non perdona e insacca. Genoa in vantaggio.
Il pareggio della speranza
Si va negli spogliatoi con i padroni di casa in vantaggio per una rete a zero, ma nella ripresa il portiere genoano Eduardo la combina grossa su un tentativo di Palombo, sulla ribattuta corta dell’estremo difensore il più lesto è bomber Nicola Pozzi, che da posizione invidiabile non può sbagliare. Il pareggio Doriano fa tremare le tribune del Luigi Ferraris.
Mauro Boselli
L’1-1 sembra il risultato più probabile anche dopo il novantesimo, le malelingue iniziano a parlare riprendendo le ipotesi di combine, c’è chi addirittura lascia lo stadio per non trovarsi intrappolato nel solito traffico del dopo partita. Il tecnico del Genoa però ha un asso nella manica, la volpe Ballardini butta nella mischia l’argentino Mauro Boselli, che all’82’ entra in campo per la sua seconda partita in maglia rossoblu. L’attaccante è arrivato a Genova nella finestra del mercato invernale di Gennaio, in prestito dagli inglesi del Wigan dove il centravanti non è ancora riuscito a sfondare e a conquistare il popolo di Sua Maestà.
Un’opera d’arte
Il Genoa, ridotto in dieci uomini per l’espulsione di Mesto, cerca di resistere ergendo un muro davanti alla propria porta, la Samp però non spinge e sembra volersi accontentare del prezioso punto. A ridosso del novantesimo il quarto uomo alza la lavagnetta luminosa comunicando sei minuti di recupero (6). Al 96′ accade l’imponderabile, quello che nessuno avrebbe mai potuto immaginare. La mediana del Genoa prova l’ultimo affondo con Mauro Milanetto che ha ancora la lucidità per verticalizzare, sul pallone piomba proprio il nuovo entrato Mauro Boselli che addomestica la sfera impazzita, la girata e il diagonale sono un’opera d’arte incastonata sull’erba di Marassi.
Minuto 96
La palla termina la propria corsa oltre la linea di porta, la sfera finisce nell’angolino e lo stadio rischia l’infato. La platea di fede genoana non si contiene, esultanza incredibile con i giocatori della Samp increduli. La rete di Boselli è una sentenza che scrive la Serie B del club blucerchiato. Una rete al 96′, con una giocata assurda, poiché Boselli con la maglia del Genoa sarà ricordato solo per quella marcatura (totale 7 presenze e 2 reti).
La gente mi faceva regali
La rete di Mauro Boselli fissa il punteggio sul definitivo 2-1 in favore del Genoa, blucerchiati al tappeto. Il boia Boselli, sarà sempre nel cuore del popolo del Grifone e le sue parole al miele, sono la testimonianza tangibile di come quel gol gli abbia cambiato la vita: “Lo ricorderò per sempre. Per quello che ha significato, quel goal è sicuramente tra i più importanti che ho segnato. È stata anche una rete molto bella, col pallone che è finito vicino al palo dopo un tiro di sinistro, che è il mio piede debole. Con quel gol ho mandato la Sampdoria in Serie B e ho conquistato l’amore dei tifosi del Genoa per tutta la vita. Non potevo più uscire per strada. La gente mi faceva regali, mi offrivano la spesa e non mi facevano pagare nei negozi. Diversi ragazzi hanno chiamato il loro figlio Mauro per me. D’altra parte però ho anche ricevuto insulti quando incontravo i tifosi blucerchiati, e ho vissuto dei momenti poco piacevoli”.
Boselli non lo sapeva
Il ricordo di Boselli fa ancora eco dalle parti di Marassi, i tifosi del Genoa da quel famoso 2011 hanno nel coro “Boselli non lo sapeva” il loro cavallo di battaglia, perché in barba alle voci di un presunto accordo, l’attaccante di Buenos Aires ha messo a tacere tutti quanti.