Eriberto Conceição da Silva arriva in Italia
Arrivò in Italia nel 1998 grazie al direttore sportivo Oreste Cinquini che lo portò a vestire la casacca del Bologna. I rossoblù lo acquistarono dal Palmeiras, dove il giocatore mise in luce tutte le sue qualità guadagnandosi lo sbarco in Europa. Eriberto Conceição da Silva, per tutti semplicemente Eriberto, era un calciatore veloce che arava la fascia e metteva in crisi il diretto marcatore. Dopo due anni all’ombra del Dall’Ara il brasiliano fece i bagagli per trasferirsi a Verona e vestire la maglia del Chievo.

Il Chievo dei miracoli
Protagonista assoluto di quella squadra che fu rinominata il Chievo dei miracoli, con il condottiero Luigi Del Neri a guidare una truppa di ragazzi di un piccolo quartiere veronese fino ai preliminari di Champions League. Eriberto, in coppia con Christian Manfredini, formava la famosa coppia delle Frecce Nere, due giocatori di fascia che facevano letteralmente impazzire le difese avversarie, e proiettarono il Chievo nelle parti alte della Serie A per diverso tempo.
Il contadino brasiliano
Erano anni d’oro per l’Eriberto venuto dal Brasile, che però nel 2002 decise, suo malgrado, di rompere il giocattolo. Quello che tutti conoscevano come Eriberto confessò che all’età di 21 anni, con il benestare di un faccendiere malandrino, rubò l’identità ad contadino brasiliano del luogo. Nell’Aprile del 1996 Luciano Siqueira de Oliveira divenne Eriberto. I 21 anni diventarono improvvisamente 18 e Luciano, nato il 21 Gennaio 1979, diventò tre anni più giovane per poter essere più appetible ai club brasiliani dell’epoca.

Il nuovo Luciano
Il calciatore rischiò la galera, ma se la cavò con una multa salata che comunque poteva andare a pregiudicare la sua carriera di calciatore per sempre. Nonostante il cambio di identità la Lazio piombò sul giocatore arrivando ad un soffio dal portare il nuovo Luciano in quel di Roma.
Sul più bello però ci fu l’inserimento dell’Inter, ma quella è un’altra storia.