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Il calcio di Totti a Balotelli, come andò veramente?

Il calcio di Totti a Balotelli - Photo by Gazzetta.it

5 maggio 2010

Il 5 maggio 2010 allo Stadio Olimpico di Roma andò in scena la Finale di Coppa Italia. Roma e Inter si contesero lo scettro in uno stadio tutto esaurito. Era l’Inter di José Mourinho, era l’Inter del famoso Triplete. I nerazzurri la sbloccarono con l’uomo della provvidenza, quel Diego Alberto Milito, che avrebbe fatto impazzire i tifosi anche nella notte di Madrid.

Francesco Totti e Mario Balotelli

La rete del numero 22 nerazzurro risultò decisiva ai fini del risultato, ma negli ultimi scampoli di partita successe qualcosa di incredibile. Francesco Totti si rese protagonista di un bruttissimo fallo ad opera di Mario Balotelli. Il numero 10 giallorosso rifilò un alcione da dietro all’attaccante nerazzurro, che stramazzò al suolo. Il cartellino rosso la logica conseguenza con Totti costretto ad uscire dal campo mestamente.

Il calcio di Totti a Balotelli - Photo by Gazzetta.it
Il calcio di Totti a Balotelli – Photo by Gazzetta.it

La verità

Nella sua autobiografia, scritta assieme a Paolo Condò, Francesco Totti ritorna su quel fallo, raccontando come è andata: “Con Balotelli c’erano già dei precedenti. Quella sera insulta di nuovo i romani, De Rossi è lì lì per colpirlo, viene ripreso persino dai suoi compagni. Dico ai miei vicini di panchina “Se entro, lo sfondo”, e davvero mi prudono le mani. Ranieri mi butta dentro all’inizio della ripresa, siamo sotto di un gol, provo a organizzare la rimonta ma non è cosa, stavolta l’Inter è più forte. Questo ovviamente aggiunge frustrazione. Così, a tre minuti dalla fine, non ci vedo più. Mi batto lungo una linea laterale con Balotelli, che a gioco fermo mormora qualcosa tipo “Quando mi prendi?”, condito da un insulto. La misura è colma. Il gioco riprende: lui parte palla al piede verso la linea di fondo, io lo inseguo determinato non solo a colpirlo, ma a fargli proprio male. Mi apro uno spazio fra Taddei e Marco Motta, che devono controllarlo mentre io lì non c’entro niente, e gli assesto da dietro un calcio terribile. La palla non so nemmeno dove sia, miro alla caviglia, e lui si accartoccia a terra urlando di dolore. Un fallo bruttissimo. Non aspetto nemmeno il cartellino rosso di Rizzoli, è scontato, e vado via”.

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