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Tra fischi è contestazioni: finita l’era del piolismo?

Ph AC Milan

Clima surreale a San Siro dove tra fischi e contestazioni il Milan non va oltre il pareggio in casa contro il Genoa. 3-3 il punteggio finale, con amarezza del popolo rossonero e la sensazione che l’avventura di Mister Stefano Pioli a Milano sia quasi giunta ai titoli di coda. E proprio il tecnico a fine partita ha parlato ai microfoni di DAZN.

L’atteggiamento: “Siamo partiti male, i primi 15-20 minuti non abbiamo avuto la giusta compattezza. Dopo abbiamo fatto la partita, creando e sbagliando tantissimo. Non è questione di impegno, è questione che avevamo preso una partita con grande generosità e grande qualità, avevamo creato anche tanto. Poi abbiamo preso un gol che si poteva evitare per come stavamo in quella fase difensiva lì”.

La prestazione: “La prestazione l’abbiamo fatta ma non siamo riusciti a portare a casa una vittoria che sarebbe stata molto importante per la classifica, non vinciamo da 4 partite in campionato. I tifosi hanno scelto questo tipo di protesta e bisogna solo rispettarli”.

Quanto le dispiace questa situazione con i tifosi?Dobbiamo essere concentrati per fare bene fino alla fine. I nostri tifosi in questi anni sono stati un valore aggiunto. Avranno le loro motivazioni se hanno scelto questa protesta. Noi abbiamo le qualità per fare meglio, abbiamo la possibilità di finire bene il campionato”.

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Oggi poco equilibrio tra le due fasi: “Contro la Juve è stata una partita completamente diversa, non siamo andati mai in svantaggio lì. Oggi siamo andati sotto, abbiamo provato a recuperare palla alti e ci siamo anche riusciti spesso. Chiaro che quando sbagli tempo di uscita o gli avversari ti saltano rischi di avere un po’ di campo aperto. È stata una partita diversa che abbiamo gestito bene dopo i minuti del primo tempo. Anche sul secondo gol bisogna difendere meglio. Un peccato non aver vinto per quello che hanno messo in campo i miei giocatori. A Torino è stato un altro tipo di partita, oggi siamo stati obbligati a fare un altro tipo di partita. Se vuoi essere offensivo qualche rischio te lo prendi. Capirei la tua valutazione se avessimo preso il 3-3 in campo aperto ma non è così, eravamo piazzati e quello è l’errore nostro. Ho cambiato modulo perché le energie stavano calando, ho messo un difensore in più ma il risultato non è stato quello che volevo”.

Quanto ha inciso in negativo l’eliminazione dall’Europa League da parte della Roma sui giudizi?Ha inciso giustamente, era un nostro obiettivo. Si poteva fare meglio, in quelle due partite non siamo riusciti ad esprimerci e chiaro che nel bilancio finale della stagione ci sarà anche questa eliminazione che sarà un aspetto negativo”.

Fischi a Leao: “Quando faccio i cambi non penso di fare una cosa forte o di dimostrare qualcosa. Rafa è stato troppo poco dentro l’area avversaria, avevo bisogno di un attaccante esterno che lo facesse di più e Noah lo ha fatto. Non tutte le partite sono uguali e non tutte le prestazioni sono dello stesso livello”.

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