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L’esonero di Castori e la panchina sul lungomare di Vietri

Fabrizio Castori - Photo by Facebook.com

L’esonero

La sconfitta contro lo Spezia è costata cara all’allenatore Fabrizio Castori che nelle ore successive alla partita che ha visto la Salernitana perdere 2-1, ha avuto la comunicazione del club. L‘esonero del tecnico, protagonista della promozione, ha lasciato tutti un po’ sorpresi e lo stesso Castori non si aspettava una decisione così repentina da parte delle dirigenza.

Vincere a Salerno è qualcosa di unico

Il mondo del calcio si è stretto attorno all’ormai ex allenatore della Salernitana che era entrato nel cuore della gente e del popolo granata, perché come ha detto lo stesso Mister:  “Vincere a Salerno è qualcosa di unico“.

Il mercato

Sono passati solo quattro mesi da quando il tecnico marchigiano aveva compiuto l’impresa di riportare, dopo tempo immemore, la Salernitana in Serie A ma la memoria corta ha spinto i vertici del club a licenziarlo in tronco per provare a dare una scossa all’ambiente. La campagna acquisti estiva aveva portato alla corte di Castori pezzi pregiati come Ribery e Simy, ma la rosa era stata allo stesso tempo smantellata da pedine fondamentali come Cicerelli, Casasola, Lombardi, Anderson, e Dziczek.

Fabrizio Castori - Photo by Facebook.com
Fabrizio Castori – Photo by Facebook.com

Il comunicato della Salernitana

Nel calcio italiano la pazienza è una virtù ancora sconosciuta e mandare via un allenatore come Castori è forse la scelta più sbagliata che si potesse fare in un momento come questo. L’allenatore ne ha preso atto e il comunicato della Salernitana non lascia molto spazio ad interpretazioni: “Dopo l’ennesima sconfitta maturata ieri l’U.S. Salernitana 1919 ritiene necessario far conoscere il proprio sentire e le conseguenti decisioni. Non è assolutamente tollerabile un atteggiamento remissivo e rinunciatario, in particolar modo nelle occasioni in cui è necessario testimoniare, nei fatti, la propria capacità di determinazione nel perseguire l’obiettivo. Fermo restando il rispetto e l’ammirazione per gli antagonisti che hanno prevalso, di cui si riconosce e si apprezza il valore, è troppe volte mancato l’agonismo, la ferma volontà di far valere le ragioni proprie; è troppe volte mancato, quando necessario, il proverbiale ‘non ci sto‘ o il ‘basta così‘, comportamento cioè di chi vuole andare oltre il limite quando ciò è doverosamente possibile”.

Uomo vero

Le parole dure del club scrivono definitivamente la parola fine. L’immagine emblematica che racchiude il momento ritrae Fabrizio Castori seduto tutto solo su una panchina del lungomare di Vietri. Assorto nei pensieri, con il rumore delle onde che ha fatto da sottofondo ad un momento triste, perché il calcio in fondo è la metafora della vita. La città di Salerno sarà per sempre grata a Fabrizio Castori, uomo vero. Ma non doveva finire così. o almeno non così presto.

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