Antonio Marchese
Il Derby della Madonnina
Il derby della Madonnina incombe e Milano si prepara alla stracittadina, crocevia fondamentale per lo Scudetto. Il Milan è chiamato alla partita della vita, l’Inter non firma per il pareggio e prova la fuga decisiva verso il tricolore. Dopo la sosta nazionali e la Coppa d’Africa, giunta quasi al termine, i due allenatori devono fare i conti con i soliti dubbi legati alle formazioni. Ibrahimović sembra non farcela, a Giroud il compito non facile di non farlo rimpiangere.
L’uomo che non ti aspetti
Per i rossoneri ecco che a suonare la carica è l’uomo che non ti aspetti, Davide Calabria infatti incendia la sfida tra le due compagini milanesi con alcune dichiarazioni rilasciate alla testata Milan News.
Prigioniero di una fede
Il difensore rossonero parla della sua fede: “Sono cresciuto con questa maglia addosso e tutta la mia famiglia è milanista, è stato sicuramente un giorno speciale. Preparazione in vista del prossimo? A questi livelli le gare le prepari tutte alla stessa maniera, poi, ovvio che per il derby c’è un contorno ancora più bello. Per me è il derby più bello del mondo, la partita più bella del mondo”.
Il gol dell’ex
E sul penalty trasformato dall’ex Hakan Çalhanoğlu nel match d’andata, Calabria dichiara: “Dal campo non avrei mai detto fosse rigore. L’ho vissuto come un momento della gara a nostro sfavore e che ci ha portato a subire gol, di certo non l’abbiamo presa sul personale. futuro? Sono qui da una vita e mi auguro di indossare sempre questa maglia. Certo, non tocca solo a me decidere, ma ci saranno tantissime cose e oggi mi sento così. Fuga Inter? È presto per queste cose. Vogliamo vincere e potenzialmente possiamo essere molto più vicini, ma ne parleremo da domenica”.
La Curva dell’Inter costava meno
L’ultimo scampolo di intervista però incendia ancora di più i cuori dei tifosi, caricando a dovere quella che si prospetta essere la partita dell’anno: “Non sono mai stato in curva. Quando venivo a San Siro, andavo in quella dell’Inter per le gare del Milan perché costava di meno. Per questo motivo, il secondo verde era il posto”
