“Lo sponsor tecnico ci manda le maglie nuove in triacetato, lucide. Vialli, “tengono caldo, sembrano kway”. Subito Gianluca, Pari, Mancini decidono di farle fare su misura in mezzo cashmere da Merello. Sei o sette mute. Il concetto però era di non scambiarle. Ti puoi immaginare, quante volte sono dovuto andare negli spogliatoi avversari per farmele restituire. Soprattutto con Cerezo. Una volta in Coppa con la Fiorentina ne mancano 3 o 4. Usiamo le maglie ufficiali, ma Vialli no,
“uso la mia” e giocò con una maglia diversa.”
Massimo Rossi, storico magazziniere della Sampdoria