Votato al sacrificio
Checco Moriero è sempre stato uno di quei giocatori votati al sacrificio, con l’anima del calcio di provincia e il cuore che batte per quei vecchi palloni di una volta, a spicchi bianchi e neri. Inizia a tirare i primi calci al pallone nella sua Lecce, trampolino di lancio per il passaggio al Cagliari (1992) con cui conquisterà l’incredibile qualificazione alla Coppa UEFA, in cui la squadra sarda si spingerà addirittura fino alle semifinali.
Milan? No, grazie
Francesco Moriero diventa oggetto del desiderio dei grandi club, tra cui la Roma, che nel 1994 lo preleva dal Cagliari, ma con la casacca giallorossa Moriero non rende come dovrebbe e dopo tre stagioni in chiaro scuro Francesco saluta la capitale per trasferirsi nel 1997 a Milano, sponda rossonera, ma qualcosa va storto. Il vero obiettivo del Milan è il difensore André Cruz, che milita nel Napoli e nell’affare che porta il brasiliano a Milanello, Moriero finisce per vestire la maglia dell’Inter, altra pretendente per accaparrarsi Cruz.
Inter, quasi per caso
Francesco Moriero, senza preavviso, si ritrova alla Pinetina e indossa la maglia del club nerazzurro che lo acquista per appena un milione delle vecchie lire. Quello che sembrava solamente un ripiego si rivela invece l’affare dell’anno
Neuchatel Xamax e anni novanta
L’Inter di Gigi Simoni necessita proprio di un funambolo veloce sullo stretto, duttile e adattabile in tutti i ruoli del centrocampo.
Numero 17 sulle spalle, in barba alla scaramanzia, Checco Moriero diventa in poco tempo l’idolo della folla, anche e soprattutto per le sue prestazioni e gol spettacolari che trascinano l’Inter alla vittoria della Coppa UEFA; la rete realizzata contro gli svizzeri del Neuchatel Xamax in rovesciata, è una perla rara incastonata tra gli almanacchi impolverati degli anni novanta.
Sciuscià
Il vero marchio di fabbrica di Moriero è un gesto che il centrocampista nerazzurro esegue ogni qual volta che un compagno di squadra realizza una rete d’alta scuola, lo sciuscià.
Moriero che lustra per la prima volta lo scarpino di un compagno è una delle immagini più belle di quel celebre pomeriggio del 31 Agosto 1997, in cui un certo Alvaro Recoba schianta il Brescia con due siluri dalla distanza. Moriero è l’essenza del giocatore che gioca per la squadra, tuttofare, goleador e all’occorrenza anche lustrascarpe.