Ferreira da Silva
Calcio e romanticismo? Come non ricordarsi di Reginaldo Ferreira da Silva, per tutti semplicemente Reginaldo. L’attaccante brasiliano, partito dalla Serie C1 con la casacca del Treviso si consacró agli occhi del calcio che conta con la maglia viola. Arrivato a Firenze nel 2006, Reginaldo mise in mostra un bel repertorio, 27 presenze e 6 reti che contribuirono al piazzamento europeo della Fiorentina.

Il coro dopo quattro partite
Per chi si era dimenticato di lui, l’ex attaccante della viola, oggi in forza all’AZ Picerno, riporta indietro le lancette del tempo e ricorda i bei tempi all’ombra del Ponte Vecchio attraverso i microfoni di Fan Page: “Il calcio è cambiato tanto, ai miei tempi c’era molta più qualità ed era un calcio molto più tecnico e individuale, c’erano giocatori che quando volevano decidevano le partite da soli. Ci sono anche adesso ma è cambiata la mentalità, adesso vedi anche i grandi campioni che tornano in difesa e fanno le diagonali”.
Lavoriamo un’ora e mezza al giorno
“Noi calciatori siamo dei privilegiati perchè lavoriamo un’ora e mezza al giorno, altri lavoratori invece si svegliano alle sei e mezza del mattino e lavorano per 8/9 ore, forse tornano a casa per le 7/8 di sera e il giorno dopo ricominciano.
A Firenze alla quarta partita in casa ho sentito un coro per me, non ci credevo, non vedevo l’ora di entrare dalla panchina ogni partita perchè quella città mi ha accolto come se ero già li da tanti anni”.

Una delle stagioni più belle
“Firenze è stata un esperienza bellissima, pensavo di non fare nemmeno un minuto, mi trovavo in mezzo a tanti fenomeni come Montolivo, Toni, Pazzini, Jorgensen, Liverani. Mi sono detto e adesso come faccio? Ho iniziato ad allenarmi duro e mi sono ritagliato il mio spazio, è stata una delle stagioni più belle della mia carriera”.