Il sogno scudetto
Il 2010 sarà ricordato per sempre come l’anno del Triplete dell’Inter di Josè Mourinho, che passò inevitabilmente da quella sfida dell’Olimpico targata 25 Aprile 2010, nella quale si affrontarono Roma e Sampdoria. I nerazzurri erano stati in testa per quasi tutto il campionato ma sul più bello erano incappati in un pareggio (2-2) sul campo della Fiorentina, spalancando alla Roma la possibilità di sedersi al primo banco e guardare tutti dall’alto della prima posizione in classifica. I giallorossi avevano sfruttato al meglio lo scivolone dell’Inter balzando in testa alla Serie A a poche giornate dal termine. La Roma di Claudio Ranieri sognava lo Scudetto, senza se e senza ma.
Almeno sulla carta
La Sampdoria di Luigi del Deri era a caccia del quarto posto che valeva la qualificazione alla futura edizione della Champions League, la Roma voleva mettere le mani sullo Scudetto, dopo 10 anni circa dall’ultima volta. Giallorossi padroni del proprio destino, bastava infatti la vittoria per portarsi a +1 sull’Inter; la partita contro la Samp, almeno sulla carta, era abordabile.

Le formazioni
I padroni d casa si presentarono con il classico 4-2-3-1, marchio di fabbrica della risalita giallorossa in classifica: Julio Sergio, Cassetti, Burdisso, Juan, Riise, Pizarro, De Rossi 5, Menez, Perrotta, Vucinic e Totti.
I blucerchiati si schierarono con un 4-4-2 prudente ma con licenza di offendere: Storari, Zauri, Gastaldello, Lucchini, Ziegler, Semioli, Poli, Palombo, Guberti, Cassano e Pazzini
Roma scatenata
La Roma parte forte e dopo pochi istanti mette già alle corde l’avversario ma Storari devia con il piede una conclusione in diagonale di Menez, che carica subito l’Olimpico e spaventa la squadra di Del Neri. Nemmeno il tempo di rivedere il replay, ancora Menez scatenato mette in mezzo un pallone sugli sviluppi di un cacio d’angolo battuto corto, il difensore Juan è tutto solo e dal limite dell’area piccola si esibisce in una rovesciata meravigliosa, palla a lato ma non di molto. Al 12’ è il turno di Perrotta, che sfrutta una bella combinazione con un compagno, ma il suo tiro da fuori è una telefonata che non sorprende Storari.

Minuto quattordici
Allo scoccare del minuto quattordici i giallorossi fanno esplodere lo stadio. La Roma scardina la difesa sampdoriana con Mirko Vucinic che ubriaca la retroguardia avversaria e mette in mezzo un pallone al bacio, tavola apparecchiata per Francesco Totti che arriva da dietro e di prima, con il sinistro, non lascia scampo al portiere. Roma in vantaggio e sorpasso sull’Inter. L’Olimpico trema.
Santo Storari
I padroni di casa non si fermano al 19’ sfiorano la rete del raddoppio, Cassetti rifinisce, Vucinic inventa e Totti controlla palla sulla sinistra, il suo tiro indirizzato sul primo palo viene però deviato da Storari che tiene la Samp ancora in partita. Al 29’ ancora la squadra capitolina pericolosa dalla distanza ma ancora protagonista Santo Storari, che nega prima la gioia del gol ancora a Menez, e poi si ripete in chiusura di primo tempo sul diagonale a botta sicura del numero 9 Vucinic.

Cassano inventa, Pazzini colpisce
La Sampdoria rientra in campo nella ripresa con un piglio diverso. Al sesto minuto i blucerchiati aggrediscono la Roma in velocità con Mannini che a grandi falcate spacca in due il centrocampo giallorosso; Antonio Cassano riceve palla sulla sinistra e con una serie di finte manda al bar la difesa, sinistro vellutato per la testa di Giampaolo Pazzini che svetta più in alto di tutti e di testa mette dentro. Pareggio della squadra ospite, Olimpico gelato.
Porta stregata
Ranieri butta nella mischia anche Luca Toni e il bomber ex Bayern Monaco sfiora il gol del sorpasso al 22’, ma la sua incornata viene respinta da Storari, che si conferma una vera e propria saracinesca. Al minuto trenta Roma ancora vicina al gol in contropiede: Vucinic si presenta tutto solo davanti a Storari ma sul più bello si lascia ipnotizzare dall’estremo difensore, autore di una partita stratosferica. A 35’ Rise si mette in proprio e dai 25 metri lascia partire un missile destinato a infilarsi sotto la traversa, ma il solito Storari tocca con la punta delle dita e salva, ancora, il risultato. La porta della Sampdoria sembra stregata.
L’incubo
Al minuto trentanove si materializza l’incubo giallorosso. Mannini scappa via sulla fascia destra, affronta Burdisso mandandolo fuori giri con un doppio passo alla Luis Figo, il cross viene raccolto da Pazzini che in scivolata batte sul tempo Rise e gonfia la rete. Incredibile. La Sampdoria in vantaggio in un Olimpico di Roma ammutolito. La doppietta di Giampaolo Pazzini fissa il risultato sul definitivo 1-2.
L’Inferno
L’Inter di Mourinho aveva sconfitto l’Atalanta il giorno prima (3-1) e in virtù della vittoria della Samp in casa della Roma, era di fatto rimasta in testa alla classifica. I nerazzurri avrebbero successivamente vinto le ultime tre partite, compresa l’ultima sfida decisiva in quel di Siena grazie alla rete di Diego Milito nella ripresa. La Roma di Claudio Ranieri si vide scivolare di fatto tre quarti di Scudetto dalla mani proprio in quella sera del 25 Aprile 2010, giorno in cui Cassano e Pazzini scaraventarono la Roma all’inferno.