
Tolmezzo
Tolmezzo è un piccolo paesino di circa diecimila anime del Friuli-Venezia Giulia, esattamente un ottavo della capienza dello stadio Giuseppe Meazza di San Siro in Milano.
Il bomber di provincia
È qui che nasce Maurizio Ganz, il bomber di provincia che inizia a muovere i primo passi all’ombra della lanterna con la maglia della Sampdoria. Dal 1986 al 1988 perchè poi è tempo di lasciare Genova per trasferirsi in Brianza e approdare al Monza, dove Ganz non segna ma mette parecchi minuti nelle gambe ed inizia a trovare una propria collocazione in campo.
Capocannoniere di Serie B
Le nove reti messe a segno con la casacca monzese in Serie B lo spingono verso il Parma che lo acquista nel 1989 per poi lasciarlo andare al Brescia appena un anno dopo. Ed è proprio con la maglia delle Rondinelle che Ganz esplode definitivamente diventando capocannoniere del campionato di Serie B stagione 1991/1992. Il bomber di provincia segna da ogni posizione e diventa lo spauracchio delle difese avversarie andando in gol ben 19 volte.
Il “primo tradimento”
Il “primo tradimento” di Maurizio Ganz avviene nel 1992, anno in cui l’attaccante di Tolmezzo decide di sposare la causa dell’Atalanta trasferendosi così da Brescia a Bergamo. Una scelta che i tifosi bresciani, eterni rivali degli atalantini, non gli perdoneranno facilmente.
Il treno
Con la maglia della Dea arrivano 37 reti in 76 partite, spalmate tra Serie A e Serie B che Ganz saluta nel 1995.
Nella vita ci sono quei treni che passano una volta soltanto e vanno presi al volo. Ecco perchè quando l’Inter bussa alla porta dell’Atalanta con in tasca otto miliardi, Ganz prega perchè il club bergamasco accetti l’offerta dei nerazzurri.

Milano parte uno
Ganz è un nuovo giocatore dell’Inter e non vede l’ora di debuttare al Giuseppe Meazza, otto volte più grande della sua Tolmezzo. La prima annata è incredibile e Maurizio infiamma la platea meneghina con 15 reti, ripetendosi anche nella seconda stagione (1996/1997) dove si laurea capocannoniere della Coppa UEFA perda dall’Inter ai rigori nella finale maledetta contro lo Schalke 04. Maurizio Ganz corre, lotta, fa a sportellate con i difensori avversari e segna sempre, da qui nasce il detto: “El segna semper lu” tradotto dal dialetto milanese: “Segna sempre lui”.

Ronaldo
Quando Massimo Moratti decide di fare il colpo di mercato del secolo, Maurizio Ganz inizia ad annusare una strana aria. L’arrivo di Ronaldo il fenomeno chiude di fatto la porta del campo a Ganz, che quando gioca viene schierato sulla fascia. Nel dicembre del 1997 l’Inter decide di cedere Maurizio per una cifra vicina ai 2 miliardi delle vecchie lire.
Milano parte due
Il bomber decide di passare dall’altra parte del Naviglio trovano l’accordo clamoroso con il Milan e, come ai tempi del passaggio dal Brescia all’Atalanta la scelta fa discutere. Ganz punisce l’Inter qualche settimana dopo nel derby di Coppa Italia che il Milan vince 5-0 contro i cugini. L’esultanza sotto la curva di Ganz non toglie qualsiasi dubbio, ovvero che Ganz abbia già archiviato l’avventura interista. Nella stagione successiva vince lo Scudetto con il Milan di Alberto Zaccheroni realizzando 5 reti, per poi salutare Milano nel 1999 per spostarsi sulla laguna e vestire la maglia del Venezia.
Una carriera incredibile
Ancora Atalanta, Fiorentina, Ancona, Modena, Lugano e a chiudere Pro Vercelli dove all’età di 38 anni chiude una carriera incredibile. L’esperienza milanese con le maglie di Inter e Milan è stata sicuramente il picco calcistico di un giocatore con un fiuto del gol strepitoso, spesso sottovalutato ma con un potenziale enorme. Giocatore alla vecchia maniera con tanta fame e spirito di sacrificio che ha incarnato alla perfezione l’essenza dl bomber di provincia che ha fatto innamorare San Siro, per ben de volte.