Orecchie da mercante
Nell’estate del 1994, il Tottenham piazzò un gran colpo sul mercato e strappò al Monaco di Arsène Wenger il bomber tedesco Jurgen Klinsmann. L’arrivo dell’attaccante di Stoccarda suscitò scalpore e i giornali inglesi (a volte impietosi) etichettarono subito il biondo attaccante come un simulatore. Andrew Anthony, giornalista del The Guardian, non ci andò certo per il sottile e attaccò duramente il nuovo giocatore degli Spurs, che però fece orecchie da mercante.
Fama da simulatore
L’ex attaccante interista arrivò a Londra Nord in un’atmosfera surreale, ma il popolo del Tottenham lo coccolò sin da subito cercando di metterlo a suo agio. Il pubblico di White Hart Lane soffiava sulle caviglie e Jurgen, che amava la pressione non tardò a rispondere ai giornali e alle critiche.
L’esultanza col tuffo
La prima rete in maglia Spurs arrivò proprio al debutto, targato 20 Agosto 1994. Partita incandescente che terminò con un clamoroso 4-3 con il quale i londinesi si imposero sullo Sheffield Wednesday. E ovviamente Jürgen non tardò ad apporre la sua firma sul match, la rete di Klinsmann che fece esplodere lo stadio
Perché amo Jurgen Klinsmann
Partita dopo partita, gol dopo gol ed ecco che il simulatore Jürgen Klinsmann divenne improvvisamente un bomber di razza e padrone dell’area di rigore. Anche il The Guardian si dovette ricredere e tornò sui propri passi pubblicando un articolo dal titolo “Perché amo Jurgen Klinsmann”. Per lui fu riservato anche un posto speciale nel museo delle cere di Madame Tussauds.