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Juninho Pernambucano, il mago del pallone in cima al Mondo

Juninho - Photo by tuttocalcio360

Antônio Augusto Ribeiro Reis Júnior

Antônio Augusto Ribeiro Reis Júnior, per tutti semplicemente Juninho Pernambucano. Basterebbe questa prima frase per far riaffiorare vecchi ricordi, che sbocciano da quei piedi fatati, con palloni calciati divinamente e traiettorie degne di Holly e Benji.

La corsa spasmodica

Juninho Pernambucano è stato uno dei centrocampisti che hanno incarnato alla perfezione quel senso di estetica di cui il calcio ha sempre bisogno, perché quella corsa spasmodica alla ricerca del gol perfetto si ferma quando incrocia lo sguardo del calciatore brasiliano.

I bei tempi del Lione

Per Juninho, che iniziò la carriera con la maglia del Sport Recife, la consacrazione arrivò in Francia con la maglia del Lione. Erano i bei tempi, quando l’Olympique giocava la Champions League e faceva incetta di campionati francesi, uno dopo l’altro.

Le punizioni

Per Juninho tirare una punizione era maledettamente semplice, quando l’arbitro fischiava un calcio piazzato e giocavi contro di lui, sapevi già che la palla avrebbe terminato la propria corsa in fondo al sacco. I portieri di tutta Europa hanno provato invano a studiarlo, Juninho non era prevedibile, non era comprensibile come calciare indistintamente d’interno o con le tre dita d’esterno, fosse così facile, da qualsiasi posizione.

Juninho - Photo by tuttocalcio360
Juninho – Photo by tuttocalcio360

Il globo terrestre

Ci sono stati anni in cui a Lione si stropicciavano gli occhi di continuo, con le sue 77 reti direttamente da calcio di punizione, Juninho è salito in cima al podio del mondo, record assoluto del globo terreste, davanti anche al suo connazionale e leggenda, un certo Pelè.

L’habitat naturale

Dei 121 gol realizzati durante la sua carriera, Juninho ha capitalizzato il 63% dei gol da calcio piazzato, gli assist (102) testimoniamo come il mediano brasiliano fosse anche un autentico rifinitore che cuciva e ricamava il gioco, il centrocampo era il suo habitat naturale. Quando la palla stazionava tra i suoi piedi, si aveva l’impressione che di lì a poco sarebbe successo sempre qualcosa.

Juninho - Photo by Esquire
Juninho – Photo by Esquire

L’ispirazione

Attraverso FourFourTwo, Juninho ha svelato in parte il segreto del suo calcio: ” Ho iniziato copiando i calci di punizione di Marcelinho, che giocava per il Corinthians. Era una delle mie fonti di ispirazione, e il primo giocatore che avessi mai visto colpire la palla in quel modo e farla ballare nell’aria. Questo ti fa capire come la tecnica non è nemmeno la mia. Didi, che vinse la Coppa del Mondo con il Brasile nel 1958 e nel 1962, lo faceva già allora. Sono sempre stato bravo a tirare, ma da bambino non avevo abbastanza potenza per segnare calci di punizione. Ho giocato a futsal fino a 13 anni e non segnavo molto, ma è stato in quel momento che ho iniziato a battere i calci di punizione. La barriera però era troppo vicina, quindi era raro che centrassi l’obiettivo. È stato solo quando sono arrivato in Francia che ho migliorato la mia tecnica“.

Leggenda.

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