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Icona della Roma e difensore mondiale, la storia di Pluto Aldair

Aldair esulta con la maglia della Roma - Photo by asrtalenti

Il nome non ci dice niente

Forse il nome Nascimento do Santos non vi dice niente e allora proviamo ad aggiungerci Aldair. Nato il 30 ottobre 1995 in Brasile, terra dove il calcio è sacro e si inizia a tirar calci ad un pallone sin dalla tenera età.

Aldair con lamaglia del Flamengo – Photo by Pinterest.com

Flamengo

I suoi primi calci Aldair inizia a tirarli con il Vasco da Gama che peró non lo ritiene all’altezza, ma per sua fortuna arriva un certo Juarez, ex calciatore professionista, che nota le qualità di Aldair durante una partitella tra amici ed ecco che nel 1985 arriva l’esordio con la prima squadra del Flamengo. Il 1986 è l’anno della svolta e Aldair diventa titolare del Flamengo togliendosi anche la soddisfazione di vincere il Campionato brasiliano confermandosi al centro della difesa.

Destinazione Lisbona

Nel 1989 è tempo di salutare il Brasile e fare i bagagli, destinazione Lisbona. Aldair è il degno erede di Carlos Mazer volato a Marsiglia e uno dei nuovi pilastri del Benfica. Partita dopo partita Aldair diventa una pedina inamovibile del club portoghese con cui disputa anche la finale di Coppa dei Campioni, persa dal Benfica contro il Milan il 23 Maggio 1990.

Aldair esulta con la maglia della Roma – Photo by asrtalenti

Dino Viola

Archiviato il dispiacere per la finale persa a Vienna, Aldair viene contattato dall’entourage della Roma che recapita un’offerta di circa 6 miliardi delle vecchie lire al Benfica. I portoghesi tentennano, ma poi decidono di lasciare che il difensore si accasi in Italia. Il presidente romanista DinoViola non puó ancora saperlo, ma Aldair diveneterà uno dei difensori più forti della storia del calcio.

Pluto Aldair con la maglia della Roma – Photo by asroma.com

Tredici

Tredici lunghissime stagioni con la casacca della Roma, con cui Pluto (come lo ribattezzarono i tifosi giallorossi) vince la Coppa Italia nel 1991, una Supercoppa italiana nel 2001 ma soprattutto lo Scudetto targato 2000/2001.

Aldair – Photo by as roma

Leader

Pluto Aldair si guadagna la fascia di capitano dopo una votazione con cui i giocatori gli riconoscono il ruolo di leader indiscusso. Difensore arcigno ma elegante al tempo stesso, con qualità anche in fase di impostazione della manovra.

Passaggio di consegna

Pluto decide di cedere la fascia di capitano al degno erede, Francesco Totti e nella stagione 2002-2003 regala le ultime giocate in maglia giallorossa nel giugno 2003 viene organizzato l’Aldair Day, una partita d’addio di Pluto dopo tredici anni a Roma.

Numero 6

Aldair e la Roma sono una cosa sola e la dirigenza capitolina decide anche di ritirare la maglia numero 6 sino all’annata 2013/1014 quando lo stesso Aldair spinge con il club per riassegnare il numero di maglia.

Amore vero

Dopo il commovente addio alla Roma il difensore brasiliano accetta l’offerta del Genoa andando a giocare in Serie B. Pluto rifiuta qualsiasi offerta proveniente dalla Serie A per non correre il rischio di affrontare la Roma in campionato. Amore vero.

41 anni e non sentirli

Nel 2007 all’età di 41 anni e dopo anni lontano dai campi di gioco, Aldair si rimette in discussione e torna a giocare con la squadra sammarinese del Murata, in vista della partecipazione ai preliminari di Champions League.

Respect

Il ritiro di Nascimento do Santos, per tutti Aldair, è una perdita per il calcio che per anni si è cullato con le gesta di Pluto, un difensore incredibile e meraviglioso che ha dispensato calci come pochi e fatto battere il cuore a tutti quanti, avversari compresi.

Respect.

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