12 Giugno 2004
12 Giugno 2004, ore 17.00, allo Estádio do Dragão di Oporto sono 48 761 spettatori che assiepano gli spalti dell’impianto portoghese per assistere alla finale dell’Europeo 2004 tra Portogallo e Grecia. A dirigere il match il signor Pierluigi Collina.

L’impresa della Grecia
La Grecia passa n vantaggio a sorpresa dopo appena sette minuti con la rete di Karagounis e trova il raddoppio a inizio ripresa con la rete di Basinas. In utile la rete di Cristiano Ronaldo a tempo scaduto. La Grecia vince 2-1 e vince incredibilmente un campionato europeo, per la prima volta nella propria storia.
Saracinesca
I protagonisti di quella fantastica impresa furono in molti, su tutti il portiere Antonis Nikopolidis, il George Clooney di Grecia, che subito dopo la conquista dell’Europeo si trasferì all’Olympiakos. Nella finalissima di Oporto, Nikopolidis fu una vera e propria saracinesca impedendo ai più tecnici giocatori portoghesi di trovare la via della rete.
Stacco imperioso
Al centro della difesa c’era quel Traianos Dellas, vecchia conoscenza della nostra Serie A dove giocò con le maglie di Perugia e Roma. Piedi ruvidi ma fisico roccioso e stacco imperioso nell’area avversaria, proprio come quello che regalò alla Grecia la vittoria in semifinale contro la Repubblica Ceca.
Il capitano
Capitan Theodōros Zagorakis era sicuramente il faro del centrocampo e interprete principe della squadra Campione d’Europa. PAOK, Aek Atene, Leicester e poi il Bologna di Carletto Mazzone sono il riassunto di una carriera formidabile, impreziosita dalla vittoria con la Grecia.
L’allenatore
L’artefice del miracolo ha un nome e un cognome, che corrisponde a quello dell’allenatore tedesco Otto Rehhagel, una vita da allenatore in Bundesliga vinta tre volte, due con il Werder Brema e una con il neopromosso Kaiserslautern.