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Dino Baggio, l’essenza del vecchio mediano pane, amore e fantasia

Tombolo

La passione per il calcio a soli cinque anni, quando il piccolissimo Dino Baggio inizia a tirare i primi calci al pallone suo campo del Tombolo, in provincia di Padova.

Serie A

Il primo grande salto arriva all’età di quattordici con l’inizio dell’avventura al Torino che diventa casa sua. Gli addetti ai lavori notano subito una grande forza, con quella propensione all’inserimento da dietro, da centrocampista consumato ed esperto. L’esordio in Serie A arriva il 9 Settembre 1990 all’Olimpico di Roma in un Lazio-Torino. L’esordio in quel di Roma è un trampolino di lancio che catapulta Baggio in una stagione piena zeppa di soddisfazioni, ben 25 presenze da titolare e la gioia del primo gol nella massima serie.

Certi treni passano una volta sola

Il 1991 è l’anno della svolta, infatti Dino Baggio entra nelle grazie della Juventus che mette sul piatto una cifra ragguardevole, pari a 9,8 miiardi delle vecchie lire. I bianconeri però hanno una rosa di prim’ordine e decidono di girare in prestito Baggio all’Inter, squadra con cui gioca 27 volte da titolare e si toglie anche la soddisfazione di una rete. Da Tombolo a San Siro il passo e breve e Baggio cerca di dare il massimo, perché certi treni passano una volta sola.

 

Dino Baggio e la rete in finale di Coppa UEFA cn la maglia della Juventus – Photo by These Fotball Times

Tre gol al Borussia Dortmund

Il percorso inverso riporta Dino Baggio in bianconero e con la casacca della Vecchia Signora arriva la grande vittoria in Coppa UEFA, vinta dalla Juventus nella finalissima contro i tedeschi del Borussia Dortmund. Dino è grande protagonista della doppia finale realizzando la rete del momentaneo pareggio nella gara d’andata e addirittura una doppietta in quella di ritorno.

Il Parma di Nevio Scala

Nonostante i gol, le prestazioni e l’attaccamento alla maglia, la Juventus decide di privarsi del giocatore e nel 1994 Dino Baggio prepara i bagagli per trasferirsi a Parma. Nevio Scala lo vuole fortemente e il club versa nelle casse della Juventus ben 14 miliardi di lire, offrendo al giocatore un ingaggio di tutto rispetto, 1,8 miliardi a stagione per quattro anni, niente male.

Dino Baggio con la maglia del Parma a contrasto con Francesco Totti (Roma) – Photo by Calcioweb

La vendetta

Baggio vince nuovamente la Coppa UEFA ed anche con il Parma e l’assoluto protagonista mettendo a segno la rete decisiva nell’andata e una rete nella finale di ritorno, Una piccola vendetta del centrocampista che punisce proprio la Juventus, che un anno prima lo aveva ceduto proprio al Parma.

Ancora sul tetto d’Europa

Dino Baggio gioca sempre titolare, sia con l’avvento di Carlo Ancelotti sulla panchina del Parma e sia con la presenza di Alberto Malesani, fautore e condottiero nel secondo trionfo in Coppa UEFA dei parmensi che salgono nuovamente sul tetto d’Europa sconfiggendo il Marsiglia nella finale di Mosca.

Sei anni d’amore

I sei anni al Parma sono una parentesi meravigliosa e Dino Baggio si conferma uno dei centrocampisti più forti del panorama calcistico italiano. Nel 2000 arriva l’addio al Tardini e al popolo del Parma che porterà sempre Dino Baggio nel cuore. La nuova avventura porterà Baggio in quel di Roma, dove tutto era cominciato con l’esordio in Serie A, ma questa storia ve la racconteremo un’altra volta.

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