in , ,

Didier Drogba: l’uomo che trasforma i sogni in realtà

Crederci sempre

Giocatore formidabile, uno degli attaccanti più forti dell’ultima generazione. Signore e signori Didier Drogba. “Eravamo a Monaco, in finale, nel loro stadio, sommersi da un’onda rossa. Il Bayern Monaco riuscì a segnare a otto minuti dalla fine. Mi avviai verso il centrocampo per battere il calcio d’inizio. Ero molto scoraggiato. E’ quasi finita, piangerò come ho già fatto pochi mesi fa quando ho perso la finale con la Costa d’Avorio. Ultimo minuto, ultimo calcio d’angolo, o meglio il nostro primo calcio d’angolo contro i diciotto battuti da loro. Il resto è storia. La lezione è: crederci sempre!” Didier Drogba ricorda le lacrime, prima di delusione e poi di gioia dopo il rigore da lui trasformato che fece impazzire i tifosi del Chelsea.

Abidjan

Didier Yves Drogba Tébily nato ad Abidjan l’11 Marzo 1978, è ritenuto uno dei migliori attaccanti dell’ultimo decennio. Eletto miglior giocatore dell’anno nel 2006 e nel 2009 ha vinto anche il titolo di capocannoniere della Premier League nella stagione 2006/07 nell’annata 2009/10 mettendo a segno rispettivamente 20 e 29 marcature.

11 marzo 2012

Con il gol realizzato l’11 Marzo 2012 allo Stoke City è diventato il primo giocatore africano della storia a segnare 100 gol in Premier League. Potenza, forza fisica, tecnica, classe e uno straordinario senso del gol, attaccante completo che dalle parti di Stamford Bridge rimpiangeranno a vita, giocatore. Nel 2012 è stato nominato miglior giocatore nella storia del Blues da dai tifosi del club. Primatista del Chelsea nelle competizioni europee con 35 reti all’attivo è stato l’assoluto protagonista della notte di Monaco.

La partita della vita

Il 19 Maggio 2012 Drogba ha realizzato la rete del pareggio del Blues contro i bavaresi, stacco di testa imperioso a pochi minuti dal fischio finale. Didier croce e delizia provoca il fallo da rigore che manda Robben sul dischetto, la palla non entra e il Chelsea trascina il Bayern alla lotteria dei calci di rigore. Il tiro decisiva spetta proprio al giocatore ivoriano…rincorsa sicura…palla da una parte e portiere dall’altra. Drogba esulta, guarda il cielo, piange ma sono lacrime di gioia. Il Chelsea vince la Champions League. Meravigliosamente Drogba.

Didier Drogba – Photo by bleacher report

A proposito di quella notte…

E proprio a proposito di quella notte, l’amico di sempre Juan Mata ricostruisce la partita più importante nella carriera dell’ivoriano. Una delle finali più pazze della storia, con i tedeschi che ipotecarono la vittoria con una rete di Thomas Müller sette minuti dalla fine. Tra i Blues c’era in campo anche quel Juan Mata, giocatore fondamentale nell’annata della squadra londinese. Il centrocampista spagnolo racconta a The players tribune (piattaforma multimediale fondata dall’ex giocatore professionista della Major League Baseball Derek Jeter nel 2014) emozioni e sentimenti contrastanti di quella partita meravigliosa, sconsigliata ai deboli di cuore.

 

Il Bayern Monaco in vantaggio

“Il Bayern Monaco ha appena segnato all’83’ minuto della finale di Champions League del 2012, portandosi sull’1-0 contro, qualche secondo dopo ero nel cerchio di centrocampo dell’Allianz Arena, aspettando che i giocatori del Bayern finissero di festeggiare il goal che pensavano che gli avrebbe fatto vincere il match.

Dider Dgrogba con la maglia del Chelsea – Photo by Eurosport

L’inizio della fine, o forse no…

Didier Drogba si avvicinò a me per riprendere il gioco. Didier non piegava mai la testa verso il basso, non sembrava mai scoraggiarsi, ma in quel momento lo fece. E non capivo perché.

Avevamo superato così tanti ostacoli per arrivare in finale.

Il nostro manager era stato esonerato qualche mese prima, poi abbiamo battuto in rimonta il Napoli agli ottavi di finale, poi siamo sopravvissuti in 10 uomini al Camp Nou nelle semifinali.

E adesso… Cosa succede? È finita?

La mano sulla spalla

Poggiai la mano sulla spalla di Didier e gli ho detto:

“Guardati intorno, Didier. Guarda dove siamo. Per favore, non preoccuparti. Continua a crederci… Semplicemente credici”.

Per qualche ragione, continuavo a pensare: “Siamo destinati a vincerla”.

Didier mi disse: “Ok, Juan. Let’s go!

Drogba con la maglia nuero 11 dei Blues – Photo by Twitter.com

Una possibilità

Didier ed io sapevamo che avevamo bisogno solo di una possibilità. E, cinque minuti dopo, ne abbiamo avuta una. Abbiamo guadagnato un corner. Ho posizionato la palla e Didier ha corso verso il primo palo.

Ricordate, sì?

Dopo aver segnato il pareggio… Già sapevo come sarebbe andata. Anche quando siamo andati ai calci di rigore, sapevo che avremmo vinto.

L’attimo fuggente

E, quando Didier è andato a calciare l’ultimo rigore, ero sicuro che avrebbe segnato.

Penso che l’espressione sul suo volto, dopo aver spedito la palla dentro, dicesse tutto. Non sapeva se piangere o sorridere.

Era stupefatto, come lo eravamo tutti.

What do you think?

Solo per Ultimi Romantici: l’avventura di Nicola Berti in Premier League

Romario:dalle Favelas di Rio de Janeiro all’Europa del calcio