Il ragazzo di Croxteth tifoso dell’Everton
C’era una volta Wayne Rooney, il ragazzo nato a Liverpool tifoso dell’Everton che diventò la bandiera del Manchester United. Se qualcuno vi dovesse mai chiedere “Parlami di Rooney” potrete tranquillamente fargli leggere le righe sopra. Quando nel 1996 esordì con i giovani dell’Everton, gli addetti ai lavori compresero subito che il piccolo Wayne non era un giocatore come gli altri. Il talento di Rooney era visibile sin dagli inizi, quando il ragazzo deliziava sui campetti di periferia con numeri di spessore seguiti da tanti gol. Il carattere non era certo dei più semplici ma più avanti sarebbe arrivato un certo Sir Alex Ferguson, che una volta plasmato l’uomo ne avrebbe fatto uno dei giocatori più forti di sempre. L’impatto in prima squadra fu incredibile e Rooney mise a segno 15 reti in due stagioni con la maglia dell’Everton, diventando in poco tempo il beniamino di Goodison Park. Nel 2004 sul tavolo della dirigenza dei Toffees arrivarono 40 milioni di sterline, con tanto di proposta firmata Alex Ferguson che stravedeva e non poco per il ragazzo di Croxteth.
Il Manchester United
Il Manchester United era il sogno nel cassetto di qualsiasi calciatore e la firma di Wayne sul contratto con i Red Devils, fu solo l’inizio di una storia incredibile tutta da raccontare. Rooney ha indossato la gloriosa casacca dello United per tredici lunghi anni, nell’arco dei quali ha vinto tutto. La lista della spesa è piuttosto lunga quindi meglio prendere appunti: 5 Premier League, 1 FA Cup, 4 Football League Cup, 6 Community Shield, 1 UEFA Champions League, 1 Coppa del mondo per club FIFA e 1 UEFA Europa League. Miglior marcatore in tutte le competizioni ufficiali nella storia dei Red Devils, con 253 reti in 559 presenze, totali. Nel 2010 però accadde qualcosa che rischiò di riscrivere la storia del calcio britannico: gli acerrimi rivali e cugini del Manchester City provarono a tentare il giocatore con cifre da capogiro, Wayne tentennò e per qualche giorno l’atmosfera rovente rischiò seriamente di compromettere il rapporto tra Rooney e il popolo dei Diavoli Rossi. Dopo tante notti insonni Rooney arrivò alla conclusione che Old Trafford era casa sua e il numero 10 rimase allo United, continuando ad incendiare la platea e far gioire i suoi tifosi.
Follie in cielo
Nel Febbraio del 2011 Rooney mise a segno, proprio contro i Citizens, quello che probabilmente rimane il gol più bello della sua carriera. All’ultimo minuto di un combattutissimo derby Rooney si esibì in qualcosa di folle e imponderabile, andando a prendere un pallone in cielo (cross di Nani) e mettendo in mostra tutto il suo repertorio con una rovesciata da sogno, che permise allo United di portare a casa il derby. L’azione del gol fu un concentrato di grande calcio, con interpreti straordinari che contribuirono a scrivere pagine importanti nella storia del club. Paul Scholes aprì il gioco su Nani, che dalla destra pennellò un pallone in mezzo, il resto fu tutta opera di quel genio di Wayne Rooney, che subito dopo la rete corse verso la bandierina per prendersi l’abbraccio della gente di Old Trafford.
La nuova vita di Wayne
Negli ultimi anni di carriera con la maglia del Manchester, Rooney si ritagliò in campo una posizione da rifinitore, giocando in maniera leggermente diversa e prediligendo anche assist per i compagni d’attacco. Nel 2017, dopo una vita al Man United, il figliol prodigo tornò a Goodison Park. Il ritorno con la maglia dell’Everton lo vide assoluto protagonista e Rooney andò anche in doppia cifra, facendo esplodere il pubblico dei Toffees per ben 10 volte. Prima di appendere definitivamente le scarpe al chiodo Wayne si avventurò nell’esperienza della MLS (28 giugno 2018) firmando un contratto con il D.C United, club statunitense con il quale andò a segno 23 volte in 48 partite. Dopo l’avventura americana Wayne decise di tornare in patria per indossare la casacce del Derby County, di cui divenne allenatore-giocatore per poi ritirarsi dalla carriere agonistica definitivamente e diventare, il 15 Gennaio 2021 il nuovo tecnico dei Rams. In bocca al lupo campione.