Dal Verona al River Plate
Abel Eduardo Balbo, per tutti semplicemente Abel Balbo. argentino-doc che inizia a tirare i primi calci al pallone nella sua terra con la maglia del mitico Newell’s Old Boys, con il quale vince il campionato argentino. Le qualità di Balbo vengono notate oltre oceano e il Verona sonda il terreno per cercare di capire se ci siano possibilità di portare l’attaccante in Italia. La trattativa sembra procedere sui binari giusti ma Osvaldo Bagnoli (allenatore del Verona) non convinto del giocatore e l’affare salta all’ultimo. Dal possibile sbarco in Italia Balbo decide di accasarsi al River Plate in cui giocherà per una sola stagione superando le dieci marcature.

Welcome to Italy
L’Italia non tarderà a tornare nel futuro dell’attaccante che nel 1989 viene acquistato dall’Udinese. Con il club friulano si intravedono i primi lampi di genio del bomber argentino, che in area di rigore non lascia ai difensori nemmeno le briciole. Il suo partner d’attacco, Marco Branca, dispensa assist e Balbo non manca quasi mai all’appuntamento con il pallone trasformando in oro tutto quello che luccica. In maglia bianconera Balbo realizza gol a grappoli, più di 60 in più di 100 partite. Leggendario.

Roma
La Roma è alla finestra da un po’ e nel 1993 dalle parti di Udine arriva un’offerta irrinunciabile pari a 18 miliardi di lire. La dirigenza del club friulano latita, sobbalza e alla fine decide di accettare l’offerta del mittente. Abel saluta la gente del Friuli e prepara le valige per trasferirsi nella Capitale. Abel lascia l’Inter a bocca asciutta, dopo che la dirigenza interista capitanata da Ernesto Pellegrini avrebbe fatto carte false per portarlo a Milano. Balbo diventa l’idolo dei tifosi giallorossi, che assieme a un giovane Francesco Totti e al’uruguagio Daniel Fonseca sognano in grande con il trio delle meraviglie. Il presidente Franco Sensi ha investito un patrimonio e si coccola l’argentino per cinque lunghissime stagioni che consacrano Balbo tra i grandi bomber della storia. Giocatore d’altri tempi che dalla trequarti in pi è devastante, classica cadenza sudamericana con visione di gioco sopra la media e destro imparabile da qualsiasi posizione. L’incubo delle difese italiane ha un nome e un cognome e si chiama Abel Balbo. Professionista vero, mi una parola fuori posto e sempre pronto a sacrificarsi per squadra e compagni, come giusto che sia diventa leader e capitano della Roma di metà anni novanta. Nell’annata 1994/1995, il bomber argentino realizza 22 reti in Serie A, secondo solo al connazionale Gabriel Omar Batistuta. Con l’addio di Carlo Mazzone Balbo non perde il posto di titolare e l’arrivo di Zeman perfeziona ancor di più le qualità di Abel, che continua a segnare a valanga. Dopo 87 reti in maglia giallorossa Balbo saluta Roma e decide di accasarsi al Parma. L’attaccante si congeda anche dal giro della nazionale argentina con l’esperienza di Francia ‘98 che sancisce l’addio di Abel dall’albiceleste dopo 37 presenze e 11 reti.

Coppa Uefa e Firenze
All’ombra del Tardini l’attaccante gioca per una sola stagione, giusto il tempo di vincere la mitica Coppa Uefa con il successo per 3-0 sul Marsiglia nella finale di Mosca. Nel 1999 Abel fa ancora i bagagli per sbarcare nell’incantevole Firenze dove Giovanni Trapattoni lo aspetta a braccia aperte. Abel Balbo si scatena in Champions League dove mette a segno te reti e fa innamorare il popolo viola. Abel gioca poco in campionato, infatti l’inamovibile e compagno d’attacco Batistuta è il titolare fisso ma tra i due non c’è mai una parola fori posto, solo stima. Il carattere e le doti da grande professionista di Balbo lo rendono uno dei calciatori più amati di sempre. Il ritorno alla Roma nel 2000 è l’ultima e breve avventura italiana dell’argentino che decide di chiudere la carriera alla Bombonera con la casacca del Boca Juniors.
Calciatore per Ultimi Romantici
Abel Balbo è l’esempio di giocatore vecchio stampo ma allo t tempo la reincarnazione del calcio moderno. Giocatore strepitoso, con una classe incredibile e un passo felpato. Chi lo ha visto da vicino ha giurato che Balbo sembrava danzare sul terreno da gioco che che ogni volta fosse uno spettacolo unico. Epico Abel Balbo, calciatore per Ultimi Romantici.