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Michele Padovano: dalla serie C2 alla vittoria della Champions League

Torino

Torino, 28 agosto 1996. Michele Padovano nasce proprio all’ombra della Mole tra un intreccio nel destino e il sogno custodito gelosamente nel cassetto, di giocare un domani per la Juventus alzando trofei e prendendosi l’applauso dei tifosi.

Michele Padovano alla Reggiana – Photo by stampareggiana.it

Si parte sempre dal basso

Si parte sempre dal basso e Padovano muove i primi passi tra i professionisti con la maglia dell’Asti calcando i campi pesanti della Serie C2, siamo nel 1986. Michele si piazza la centro dell’attacco dimostrando sin da subito qualità e propensione al gol, nel primo anno con l’Asti ne arriveranno cinque. La scalata prosegue in Calabria dove Padovano sposa la causa del Cosenza con cui l’attaccante mette a segno 23 reti collezionando più di 100 partite. Il mentore Gianni Di Marzio crede che Padovano abbia margini di miglioramento esponenziali ed è anche grazie ai gol di Michele che il Cosenza conquista una strepitosa promozione in Serie B dopo vent’anni dall’ultima volta.

1990

Nel 1990 arriva il momento che i calciatori sognano da una vita, il debutto in Serie A. E Padovano fa il suo esordio con la maglia del Pisa con cui arriva in doppia cifra siglando ben 11 reti in 30 partite. L’asticella si alza e per l’attaccante nato a Torino arriva il Napoli e Padovano lotta con le unghie e con i denti per guadagnarsi un posto da titolare, ma sette gol non sono abbastanza per avere la riconferma e così su di lui piomba il Genoa. Marassi sembra la piazza giusta ma dopo una stagione di luci e ombre il club ligure accetta l’offerta della Reggiana, e Padovano prepara di nuovo i bagagli.

Avanti e indietro

La Reggiana, neo promossa in Serie A, è una squadra che punta alla salvezza ed è stata costruita per soffrire e giocare in contropiede. L’acquisto di Michele Padovano risulta azzeccato poiché al primo anno con la maglia granata arrivano 10 gol e anche grazie alla marcature dell’attaccante la Reggiana conquista una salvezza incredibile. Nonostante la buona vena realizzativa i rapporti con il tecnico Giuseppe Marchioro sono ai minimi storici e il divorzio con la Reggiana è inevitabile. Padovano torna al Genoa nella sessione estiva di mercato e le buone prestazioni all’ombra della lanterna spingono la Reggiana a ricontattare l’attaccante, che accetta di tornare a Reggio Emilia nel mercato invernale.

Juventus vs Ajax – Finale Champions League 1995/1996

La rete contro il Real Madrid

Ancora sette gol, che nonostante non evitano la retrocessione della Reggiana, spingono la Juventus di Marcello Lippi a puntare sul giocatore. Proprio così. Ecco la chiamata che Padovano aspettava da una vita. Siamo nel 1995 quando il club bianconero mette sul piatto 7 miliardi delle vecchie lire per assicurarsi l’attaccante di Torino. Michele non è l’attaccante titolare ma trova il tempo di giocare al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid e mettere a segno la rete del 2-0 con cui la Juventus si qualifica alle semifinali della Champions Leagueedizione 1995-1996.

La Champions League

Ed è proprio in quella stagione che la Juventus vince la Coppa nella finale di Roma contro l’Ajax, Padovano realizza uno dei calci di rigore che permette ai bianconeri di alzare la Coppa dalla grandi orecchie.

Michele Padovano con la maglia del Crystal Palace – Photo by Goal.com

Inghilterra e Francia

La doppietta messa a segno nella finale di andata andata della Supercoppa UEFA 1996 vinta contro il Paris Saint-Germain è la ciliegina sulla torta. Una serie di problemi fisici e infortuni spingono la Juventus a privarsi dell’attaccante cedendolo, nel 1997, al Crystal Palace di Attilio Lombardo che lo acquista per una cifra vicina ai per 5 miliardi di lire. Con la maglia delle Eagles arriva un solo gol in dodici presenze e Michele si trasferisce in Francia con la maglia delMetz, penultima esperienza di una lunghissima carriera che si chiude nel 2001 con la maglia del Como.

 

Dalla Serie C2 alla Champions League

Attaccante di razza, sempre pronto a buttarla dentro. Ottimo rigorista, sangue freddo sotto porta e giocatore che gioca anche per la squadra. Il biennio con la maglia della Juventus è stato sicuramente il punto più alto di una carriera lunga e dispendiosa, che dalla Serie C2 lo ha spinto a vincere la Champions Leagueda protagonista.

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