27 Aprile 1994, Milano si svegliò sotto una leggera foschia, che pian piano si dissolse lasciando aprire il cielo, con il sole che si rifletteva sulle vetrate delle torri dello stadio Giuseppe Meazza di San Siro.
L’ultimo scoglio
Fischio di inizio alle canoniche 20.45 e come da tradizione il piazzale dello Stadio si riempì di gente già dalle ore 17.00 circa. La semifinale di Coppa dei Campioni contro il Monaco era l’ultimo scoglio per il Milan, prima della finalissima di Atene.
La Coppa dalle grandi orecchie
Quel Milan avrebbe vinto lo Scudetto al termine della stagione 1993/1994 aggiudicandosi il quattordicesimo campionato della storia milanista, ma il vero obiettivo era la Coppa dalle grandi orecchie.

Milan in vantaggio
Il calore e la passione del Giuseppe Meazza era palpabile, tribune gremite e pubblico delle grandi notti europee. La formazione francese voleva vendere cara la pelle ma al 14’ il Monaco si inchinò alla forza di Marcel Desailly, che con uno stacco imperioso portò in vantaggio i rossoneri mettendo nei guai gli ospiti. Il Milan provò a legittimare la rete del vantaggio ma l’avversario non si scompose e conservò il parziali sino al termine del primo tempo.

Demetrio Albertini
La ripresa si aprì con il Milan con il piede pigiato sull’acceleratore e al terzo minuto del secondo tempo Demetrio Albertini timbrò il raddoppio rossonero facendo letteralmente esplodere San Siro. Il numero 4 sfondò la porta avversaria con una punizione di prima, palla colpita di mezzo collo esterno destro che si infilò sotto l‘incrocio dei pali.

Si va ad Atene
I ragazzi di Arsène Wenger erano in palese difficoltà e la formazione allenata da Fabio Capello inflisse il colpo di grazia al 56’ con Daniele Massaro che sbucò alle spalle della difesa scaricò in porta un sinistro di rara potenza e precisione. La rete fissò il risultato finale sul 3-0 sancendo l’accesso del Milan alla finale di Atene, quella però è un’altra storia.