Vecchi ricordi
Ogni tanto, se avete tempo, sedetevi sul divano e lasciatevi andare a vecchi ricordi. Il calcio è cambiato, si è evoluto e la nostalgia prende spesso il sopravvento. Quando si riavvolge il nastro dei ricordi la poesia del calcio ci riconduce alle sfide epiche tra Real Madrid e Barcellona, tempi romantici e suggestivi.
Roy Hodgson e la nebbia di Milano
In Spagna strabuzzavano gli occhi, da una parte e dall’altra. Nel 1996 a Madrid sbarcò un terzino brasiliano, bocciato da Roy Hodgson tra la nebbia di Milano e quel concetto di football inglese anni ottanta che spinse il brasiliano a lasciare l’Inter per sposare la causa del Real Madrid.
Con il senno di poi
Roberto Carlos è stato uno dei giocatori più forti che abbiano mai calcato il prestigioso prato del Santiago Bernabéu, i nerazzurri si stanno mangiando le mani ancora oggi e con il senno di poi il brasiliano avrebbe potuto fare le fortune del club meneghino.
Quando Ronaldinho mi puntava, io ridevo
In un’intervista rilasciata a O’globo, Roberto Carlos ha raccontato i bei tempi e le sfide con Ronaldinho, un altro genio del calcio che ha lasciato un vuoto incolmabile dalle arti del Camp Nou. Il terzino racconta: “Quando Ronaldinho mi puntava, io ridevo… Ero felice, perché vederlo mi faceva stare bene. Amavo farmi attaccare, perché ogni volta non sapevo cosa aspettarmi, quindi nella mia mente fantasticavo. Ho vinto pochi duelli con lui, ma va bene lo stesso.
Felicità
“Sapevo che mi saltava in qualche modo, ma mi divertiva.
Affrontarlo, era come vedere in Tv il tuo film preferito, in una serata di pioggia.
Era come uscire con una ragazza al primo appuntamento.
Se devo usare una parola per descriverlo, dico…’Felicità’.”
Poesia.