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Le lacrime di Riccardo Meggiorini

Photo by corriere.it

Testa-coda in Serie B

Il quadro della 18esima giornata della Serie B si è chiuso con il recupero di ieri sera disputatosi allo stadio Via Del Mare. Il Lecce padrone di casa e primo in classifica, ha sconfitto per 2-1 il Vicenza, fanalino di coda del campionato cadetto. I salentini si sono imposti di misura salendo a quota 40 punti, lasciando gli ospiti ultimi in classifica a quota 8 punti.

Riccardo Meggiorini

Dopo il doppio vantaggio, targato Listokwski e Coda, il Vicenza è solo riuscito ad accorciare le distanze con l’intramontabile Riccardo Meggiorini, che ha timbrato il cartellino da vecchio bomber di razza quale è. Proprio l’attaccante del Vicenza è finito però al centro di una situazione scaturita da un finale movimentato, squadre nervose con contrasti al limite e tensione alle stelle.

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Gli insulti alla mamma

Il centrocampista leccese Žan Majer ha avuto una battibecco con Meggiorini, il solito parapiglia che si è scatenato però ha avuto un finale del tutto inaspettato. Le telecamere hanno pizzicato il labiale di Meggiorini: “Porta rispetto! Cosa c’entra mia mamma?“. Un riferimento chiaro alle offese di Majer, che si è rivolto all’attaccante del Vicenza insultando la madre.

Le lacrime

Dopo l’accaduto Meggiorini è scoppiato in lacrime, la mamma di Riccardo è venuta infatti a mancare nel 2017 e le offese dell’avversario hanno colpito nel segno. Il difensore del Lecce, Fabio Lucioni, si è prodigato nel consolare immediatamente l’avversario.

Gli affetti personali

Nel dopo partita, Riccardo Meggiorini, ha voluto spiegare meglio quanto successo sul rettangolo verde: “È volato qualche insulto di troppo, io sono andato a spingere via un loro giocatore, perché c’era stata una rissa a centrocampo. L’ho spinto via per far sì che non litigassero ancora, ma sono volati insulti poco carini e quando si vanno a toccare gli affetti personali, che magari non ci sono più, dà fastidio e sono stato insultato più volte. Però l’importante è che sia venuto a fine partita a chiedermi scusa, almeno ha fatto quel gesto”.

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