Nostalgia
A volte ritornano. Dopo la mancata qualificazione diretta della Nazionale italiana al prossimo Campionato del Mondo, tifosi e addetti ai lavori avevano richiamato a gran voce l’attenzione sulla carenza di gol dell’attacco, sterile e troppo leggero. I più nostalgici avevano acceso i riflettori su una vecchia conoscenza dell’Italia e di Mancini.
Non è più Super ma è sempre Mario
Supermario Balotelli, non è più Super ma è sempre Mario, che nella sua nuova avventura in Turchia sta deliziando la platea con gol da cineteca e giocate ad effetto. Il ritorno del figliol prodigo si concretizza come per incanto e, Roberto Mancini ritrova Mario nel momento forse più delicato della sua avventura come Commissario Tecnico degli azzurri.
Uno dei migliori calciatori al mondo
Nei giorni scorsi i giornalisti hanno interpellato il Mancio, a margine dello stage della nazionale e, Roberto non si è sottratto alle domande, ricordando i vecchi tempi: “Erano tre anni che non parlavo con Mario, l’ho convocato perché è vecchio, ha 31 anni, magari è maturato. Quando Mario è arrivato a Manchester era un talento incredibile, giovane e con grandissime qualità. E si è sempre allenato bene, è un bravo ragazzo, ma tu lo sai bene questo. La tecnica non gli è mai mancata, magari non ha sempre avuto la testa giusta che gli permettesse di essere costantemente uno dei migliori calciatori al mondo. E quando sei un calciatore a questi livelli, devi sempre lavorare molto duro”.